In primo piano televisivo, un gesto che non ammette errori di interpretazione e che l’ha reso un monumento del web. Don Daniele Laghi chiede scusa per il gestaccio al quale si è lasciato andare durante gara-6 della finale scudetto tra Aquila Basket Trento ed Olimpia Milano: un gesto inequivocabile, rivolto agli arbitri, che era diventato “virale” sui social network, rimbalzando anche sui media nazionali. «Ho tifato con una foga esagerata, impropria e offensiva», scrive il sacerdote, che è anche membro della giunta del Coni Trentino. «So di aver disturbato sportivi, dentro e fuori dal campo di gioco e dato una brutta immagine di educatore e di testimone dello sport e dei suoi valori. Per questo esprimo le mie più sincere scuse agli arbitri, a tutto l’ambiente sportivo, a chi si è sentito offeso dal mio comportamento e a chi mi ha visto ed è rimasto scandalizzato».
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