Simone Pianigiani ha cominciato oggi la sua seconda stagione da capo allenatore dell’Olimpia. L’obiettivo è confermarsi sul trono d’Italia e competere in EuroLeague al più alto livello possibile, a cominciare da una preseason molto severa per qualità degli impegni e circostanze visti i numerosi nazionali che spezzeranno in due la preparazione.
LA PRESEASON – “Affrontiamo la preseason con la necessità di prestare subito grande attenzione a quello che faremo durante l’anno. Sarà una preseason diversa dal solito perché le finestre per le nazionali la interromperanno nella parte centrale e in certi momenti avremo forse mezza squadra a disposizione. Così andrà sfruttato ogni singolo allenamento. Durante l’estate non abbiamo mai interrotto le comunicazioni con i giocatori sia i vecchi che i nuovi, con tabelle personalizzate che ce li hanno portati a Milano in buone condizioni, e questo ci aiuterà in una fase in cui dovremo subito costruire le linee guida della stagione sia a livello offensivo che difensivo, perché poi avremo partite di difficoltà crescente e del livello di competitività più alto possibile come succederà a Zara, con il roster al completo prima della Supercoppa, affrontando subito Maccabi e Fenerbahce. Per una squadra di EuroLeague è inevitabile tararsi subito su confronti di livello molto alto, dovendo giocare stagioni da 80 partite. Per questo ormai la parte individuale del lavoro va svolta nell’arco di 12 mesi e occorre nel lavoro di squadra essere subito testati dalle avversarie e viceversa, andando nei dettagli. Però abbiamo entusiasmo importante, anche i nuovi hanno recepito il processo di crescita che la società vuole percorrere, e ne vogliono far parte. Non siamo nella fase iniziale del nostro percorso, perché abbiamo un buon nucleo ereditato dalla passata stagione, ma di strada da percorrere ne resta tanta. Abbiamo l’energia addosso, staff e ambiente, per farla”.
LA NUOVA SERIE A – “La stagione in Italia sarà impegnativa: il livello di EuroLeague continua ad alzarsi e quelle fatiche fisiche e nervose poi incidono sul campionato dove le energie andranno distribuite. Tante squadre hanno fatto un mercato importante, sono venuti tanti giocatori di primo livello, alcuni provenienti dalla NBA o da squadre di EuroLeague, e numerose formazioni faranno esperienza internazionale che stimola giocatori di qualità a venire da noi. Sarà subito complesso perché avremo otto trasferte nel girone di andata e molte di esse contro squadre da playoff. Il campionato ci vorrà guardare subito in faccia ma dovremo essere pronti fin dall’inizio. Però sappiamo cosa ci aspetta. Non siamo tutti nuovi come un anno fa e questo ci dà convinzione. Vogliamo rimanere ai vertici tutto l’anno per poi dare il meglio quando verranno assegnati i trofei”.
L’EUROLEAGUE – “L’EuroLeague ormai è questa, sempre più affascinante, anzi sarà sempre più dispendiosa con questo formato. Chiaro sia la lega migliore dopo la NBA. E’ un vero campionato che assorbe energie fisiche e nervose, in cui tutti si preparano ad una gara di resistenza che dura tanti mesi e va affrontata in apnea ampliando i roster. Sono andate via poche stelle e sono viceversa arrivati giocatori NBA che rendono il livello medio ancora più alto. Tanti club hanno dato continuità al lavoro perché qui paga. Noi abbiamo la volontà e il desiderio di competere sempre più e sempre meglio. Lo vogliamo noi e lo vuole il club. Fare proclami non è possibile. Ci saranno le solite squadre a giocare per vincere e tutte le altre che vogliono fare i playoff e regalarsi grandi notti di vittorie. È quello che vogliamo fare noi. Giocare partite che ci restino scolpite sulla pelle, che segnino il nostro cammino di crescita. Aumentare ancora il rispetto maturato la scorsa stagione. Vogliamo giocare alla pari con tutte ma finire meglio le partite in modo da fare in modo che la classifica rifletta la nostra crescita in modo tangibile. Il calendario è ovviamente complesso perché noi ci portiamo dietro le fatiche nervose e fisiche del campionato di serie A pur cercando di essere sempre al meglio. Ma vogliamo essere pronti subito, esserlo un po’ più dell’anno passato quando eravamo tremendamente nuovi e inesperti a questo livello. Abbiamo una base buona e ho fiducia, perché non arretreremo di un centimetro contro nessuno per dare soddisfazione ai nostri tifosi ed essere gratificati noi stessi”.
I NUOVI – “Tra i nuovi non considero del tutto Simone Fontecchio perché era già stato con noi per un po’ l’anno passato, conosce l’Olimpia e per lui questo è essenzialmente un ritorno a casa. La prima cosa che voglio dire – e mi piace molto se penso a quello di cui necessita la squadra – è che sono tutti intercambiabili, sono giocatori duttili che possono adattarsi a vari assetti. Burns ha energia, mobilità e corsa, un tratto che accomuna tutti i nuovi: sono giocatori che sanno giocare in velocità. Burns in Italia potrà giocare anche da 5 e occupare due ruoli. Lo stesso può farlo Jeff Brooks, che è un 4 che può giocare anche da 3 o allargare il campo e spendersi su più ruoli. Gli esterni sono in grado di correre e spingere che è quello che cercavamo per quanto sia impossibile costruire una squadra “da corsa” per ottanta partite l’anno. Lo si può fare però all’interno delle gare ed è quello che vogliamo. James, Nedovic e Della Valle possono finalizzare, creare, giocare più di un tipo di basket e adattarsi bene agli altri esterni. Sappiamo fin d’ora quanto sarà importante nei momenti più difficili poter contare su compagni pronti. Tutti loro hanno recepito il progetto del club e il processo di crescita. Quindi portano a Milano lo stesso entusiasmo e la stessa energia positiva degli altri. Si trovano, per motivi diversi, in momenti delle loro carriere in cui hanno il desiderio di ottenere molto. Le difficoltà arriveranno presto, sono inevitabili, e ci verranno sbattute in faccia. Ma convinzione in quello che stiamo facendo e capacità di adattamento insieme ad una base giusta ci permetteranno di superarle”.
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