Lega A – Sandro Gamba: contropiede e un'ala forte per l'EuroLeague di Milano

Sandro Gamba ai saluti di fine stagione dalle colonne de La Repubblica: “Chiudo l’annata felice, dopo aver accusato qualche attacco di ulcera durante la stagione. Chiudo avendo visto finalmente la bella impronta dell’ Armani su tutto il campionato: nessuno, in tutti i playoff ma soprattutto nelle ultime due partite di finale, aveva toccato questo livello di qualità, atletica tecnica e direi anche tattica. Lo dico anche andando contro il mio credo di allenatore difensivista, anche se a sprazzi Milano ha raggiunto quell’aggressività e quella pressione, quell’organizzazione e quella spigolosità che piacciono tanto a me: ha vinto ai 90 punti, aveva le mitragliatrici del talento, e ha imparato a usarle tutte. Devo dire che questa qualità l’avevamo intravista un po’ tutti, non solo noi osservatori ma credo che ne fossero consapevoli anche squadra, staffe dirigenti, e per tre quarti di stagione siamo rimasti un po’ tutti scontenti di averla vista poco.

Certo le delusioni e le fatiche di Eurolega hanno pesato a un certo punto, più sulle teste e sulla fiducia che sui muscoli. Ma progressivamente l’Armani ha alzato l’asticella: ed è da questo livello che deve ripartire, immagino anche che il signor Armani avrebbe piacere a fare passi avanti in Eurolega, e non credo che ci vogliano più di due o tre pezzi giusti per provarci. Comincio col dire che io Goudelock lo terrei: se fai quella giocata decisiva per lo scudetto, oltre a tutto il resto, vuol dire che hai qualcosa dentro. Che è migliorata, come è andato migliorando Tarczewski, alla fine un leone a rimbalzo, e poi i progressi agonistici di Kuzminskas, e certe giocate di Cinciarini e Gudaitis da mettere nei libri.

Dico, ma lo ribadisco, che sono molto contento dell’arrivo di Amedeo Della Valle, un ragazzo che capisce il gioco come papà Carlo, sarà una magnifica alternativa lì tra le guardie. E James e Nedovic sono atleti eccellenti. Cos’altro serve? Un’ala forte consistente e di carattere. E servono gli ultimi due passettini nel gioco: soprattutto in Europa dev’essere un po’ meno perimetrale, attaccare le aree avversarie e procurarsi più tiri liberi in certe partite farà la differenza. E avere la mentalità di correre subito in contropiede dopo il rimbalzo, per sorprendere con la corsa squadre che hanno un vantaggio di peso. La continuità, nell’ultima parte di stagione, è stata conquistata. Ne facciano tesoro, Pianigiani e i giocatori. E ora godiamoci l’estate.

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