Non usa giri di parole coach Ramagli per descrivere il proprio stato d’animo dopo la sconfitta con Brindisi: “Più che dello 0/4 in classifica -esordisce in sala stampa il tecnico biancorosso- quello che mi preoccupa è l’atteggiamento del gruppo davanti agli errori. Siamo stati brutti per la seconda volta in casa, ma stavolta senza l’attenuante dell’aver di fronte una squadra di altro livello come Venezia… Purtroppo di fronte agli errori tecnici non riusciamo a reagire adeguatamente: ci demoralizziamo, anche a livello di body language, mandiamo segnali negativi e questo fa sì che i nostri avversari fiutino le nostre debolezze e ci colpiscano con ancora maggiore violenza. E’ un aspetto mentale che ci condiziona pesantemente e che vanifica quanto di buono la squadra fa durante la settimana: non è facile intervenire anche perché certe dinamiche sono dinamiche individuali che hanno riflessi diretti sul gruppo. Quello che posso dire -prosegue Ramagli- è che non possiamo cercare di venirne fuori se non insieme”.
L’ex coach della Virtus, non si sofferma sui singoli, ma non si nasconde: “Ovviamente sia io, che la società, che i diretti interessati sappiamo che qualcuno può e deve dare di più, ma non esiste la possibilità di iniettare l’autostima, la convinzione, o la forza di non abbattersi dopo un errore. In più, quando si continuano a prendere 90 punti, diventa difficile riuscire a essere competitivi: i fischi e i “vaffa” ci stanno tutti questa sera, sono meritati e ce li dobbiamo prendere -continua Ramagli- sperando che abbiano un effetto positivo anche sul piano emotivo perché questa sera a livello di squadra non siamo stati né combattivi, né connessi fra di noi ed è un errore che non ci possiamo permettere. Brindisi era un test sicuramente più attendibile rispetto alla gara con Milano e direi che siamo andati ben lontani dal superarlo, perché abbiamo avuto veramente tante difficoltà anche sul piano tecnico, ad esempio a livello difensivo “.
Il tecnico in chiusura parla anche dell’ipotesi di un ritorno sul mercato: “In questo momento c’è il rischio di essere impulsivi e di pentirsi poi delle scelte fatte. Questa squadra ancora non ha certamente completato il proprio processo di amalgama e quindi diventa anche difficile individuare dove intervenire e farlo in maniera razionale”.
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