Marco Martelli, che ha cominciato con questa estate il suo nuovo ruolo di Direttore Sportivo alla Virtus Bologna, fa le sue considerazioni sui primi giorni di ritiro della squadra che ha contribuito a forgiare e che pare avere cominciato la stagione 2018-19 con un passo molto propositivo parlandone con Luca Muleo di Stadio: «Il modo di lavorare, molto positivo, collaborativo, voglioso. Abbiamo scelto su indicazione della società, con grande unione di intenti, di fare questo ritiro. Siamo in tanti nuovi, sta accelerando il processo di conoscenza reciproca».
Incastro tecnico. «E’ presto. Sicuramente crediamo di avere una squadra che ha molte caratteristiche, e che si incastrano tra l’uno e l’altro. Abbiamo notato il piacere di stare in palestra. E quando c’è condivisione, voglia di lavorare col preparatore, è un buon segnale».
Come avete costruito la squadra? «Cercando chi potesse completare i tre italiani, perché sono di alto livello e prospettiva. Ci siamo trovati in linea e sintonia su ogni singola scelta. Valutare una lunga serie di nomi ci ha permesso di fare le nostre scelte. Un ottimo lavoro con Pino e gli assistenti, questo si è percepito in ufficio e si è intensificato in America».
La dirigenza Virtus. «Siamo nelle condizioni migliori per lavorare, c’è profonda chiarezza dei ruoli, grande attenzione e fiducia reciproca nelle singole aree. La proprietà ci è stata vicina con Luca Baraldi, anche in momenti di condivisione come quando è venuto a vedere l’allenamento e poi a cena».
Stagione di successo cercasi. «Tutte le stagioni passano da momenti difficoltà, da affrontare con tranquillità e senza panico, grazie a una maggiore conoscenza reciproca tra i reparti, società e area tecnica. Un precampionato lungo è lo strumento giusto per essere sulla stessa linea quando si presenteranno i passaggi duri. E’ lì che capiremo chi siamo e se abbiamo lavorato in modo produttivo».
L’asticella? «L’asticella non conta, serve avere chiari gli obiettivi: la Virtus l’anno scorso non è andata ai playoff, dobbiamo andarci. Essere tra le prime 4 del girone europeo significherebbe dare un segnale come società. Giocare le Final Eight di Coppa Italia ci darebbe entusiasmo subito».
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