Un cestista di grande esperienza come Alberto Tonut fa le carte alla nuova Alma Trieste condividendo l’entusiasmo che gira in città per questa prima avventura per la Pallacanestro 2004 in serie A e per rinverdire dei fasti mai dimenticati. Da Il Piccolo per la firma di Lorenzo Gatto:
«Da triestino sono orgoglioso della risposta eccezionale che i tifosi stanno dando alla campagna abbonamenti: 3mila tessere già staccate, quota 4mila alla portata. Il grande segreto della rinascita della pallacanestro sta nel legame a doppio filo che si è instaurato tra la società e la città». Alberto Tonut vive emozioni tra stupore e felicità alla vigilia della ripresa di una preparazione che accompagnerà Trieste al ritorno nella massima serie dopo quattordici anni. Un campionato da neopromossa con la volontà di restare umile e volare basso ma nel quale la formazione di Dalmasson può partire fiduciosa mettendo nel mirino qualcosa in più di una semplice salvezza.
«La squadra e tutto l’ambiente si portano dietro un’anima e una mentalità vincente – spiega Tonut -. Per questo venire a vincere al palaTrieste anche quest’anno non sarà facile per nessuno. Succederà, certamente, ma ci vorranno avversarie capaci di sfoderare prestazioni importanti e comunque sono convinto che l’Alma 10-11 partite in casale può vincere. Se ci aggiungete quei 2-3 colpi esterni che in ogni stagione saltano fuori, ecco che oltre alla salvezza Trieste può pensare di raggiungere anche qualcosa di più prestigioso».
Fiducia nella squadra, dunque, partendo dalla presenza di un giocatore che Alberto conosce molto bene. «L’ho visto giocare con mio figlio Stefano nelle ultime tre stagioni: Hrvoje Peric per l’Alma è un colpo eccezionale. Personalità, esperienza e capacità di trascinare il gruppo: qualità che in una neopromossa sono fondamentali. Oltre a questo vedo la presenza di tanti nomi che conoscono bene il campionato italiano. Sono sensazioni ma, tornando indietro negli anni, la mia Iilycaffè con Crudrup e Harmon sapeva di essere tra le peggiori e di doversi giocare fino all’ultima giornata la salvezza. L’Alma di quest’anno mi sembra abbia qualità e potenzialità molto diverse».
Qualità inserite in un campionato che Trieste non vede da tanti anni. «È un basket certamente diverso da quello che i tifosi sono abituati a vedere. Se in serie A2 – sottolinea Alberto – l’apporto degli americani era limitato e il gruppo italiano aveva un impatto fondamentale, nella massima serie il concetto è ribaltato. Personalmente preferivo i campionati con due stranieri ma ammetto che la qualità fisica in questi anni è superiore».
Un sogno per i tifosi, con il ritorno di Trieste nella massima serie, resta un ritorno a casa di Stefano. Solo un sogno o, nei prossimi anni, una possibile realtà? «Stefano segue con grande affetto le vicende di Trieste e, posso dirlo con certezza, prima o poi tornerà a giocare a casa. Dire quando è difficile, di certo reduce da due stagioni complicate a livello fisico ha bisogno di tempo per capire che tipo di carriera può inseguire».
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