La Red October Cantù incappa nella terza sconfitta consecutiva, perdendo anche in casa contro la VL Pesaro dopo un ottimo avvio di campionato che aveva visto i biancoblù conquistare tre vittorie nelle prime quattro giornate di LBA. A Desio finisce 90 a 87 per gli ospiti, di seguito le parole dei due allenatori nel post gara:
«Non voglio parlare della partita, voglio prima parlare della situazione di Cantù» ha commentato coach Massimo Galli, capo allenatore della Vuelle. In sala stampa il tecnico dei biancorossi ha espresso tutta la propria vicinanza alla società canturina: «Mi auguro davvero che Cantù risolva i problemi e che continui a far parte del campionato. Da varesino, Cantù è sempre stato un fiero avversario. Mi auguro quindi, con tutto il cuore, che continui a far parte della nostra Serie A. Quanto alla gara, faccio i complimenti alla mia squadra. Abbiamo avuto qualche difficoltà ma poi siamo riusciti a tornare in partita ed a portare a casa la vittoria».
Questo, invece, il commento di coach Pashutin: «Un grande grazie ai tifosi ed ai giocatori. Come avevo già detto negli scorsi giorni, per noi è un momento difficile. Soddisfatto della squadra, tutti hanno combattuto con il cuore, sacrificandosi. Abbiamo giocato come una squadra, con una grande mentalità, da veri uomini».
«Nel primo quarto siamo partiti con un ritmo lento – ha proseguito il tecnico russo , andando sotto nel punteggio. Nel secondo quarto, invece, siamo riusciti a fermare i loro contropiedi ed a fermare i loro tiratori. Nel terzo abbiamo dominato, mentre nel quarto la squadra è stata poco lucida. Avremmo dovuto giocare con maggiore calma, portando fuori la palla, senza prendere tiri affrettati. Abbiamo concesso a Pesaro troppi regali, perdendo molti palloni e lasciando la metà campo difensiva completamente scoperta quando attaccavamo, favorendo i loro contropiedi, lasciando anche molto spazio per tiri da tre punti».
«In alcune partite le emozioni possono giocare brutti scherzi, è vero, ma questa non è la situazione. Era un momento davvero difficile per noi, dunque avevamo bisogno di tutte queste emozioni. Credo serva guardare tutte e due le facce della medaglia e, ad essere sincero, vedo più positiva l’altra. A mio parere è proprio grazie a tutto questo insieme di emozioni che la squadra è riuscita a giocare con il cuore, combattendo per il club e per il nome che porta sulla maglia. Abbiamo fatto il massimo – ha concluso l’allenatore della Red October -, sono orgoglioso dei miei ragazzi».
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