Venerdì arriveranno entrambi con il fiatone alla Supercoppa italiana. Una estate impossibile da immaginare per la Fiat Torino e il suo coach Larry Brown, che senza farsi troppi problemi ne discute con Domenico Latagliata de La Stampa.
Eurolega. «Perché no? Stiamo per trasferirci al Vela, un’arena meravigliosa degna dei migliori palcoscenici. E abbiamo una squadra che, se avrà dalla sua la salute, se la giocherà alla pari con chiunque».
Estate folle. «Non siamo mai stati al completo, ma me ne sono fatto una ragione: va bene così»
Due mesi italiani. «Abbiamo giocato cinque amichevoli e sono rimasto colpito dal livello sia degli avversari sia degli allenatori. Avrei voluto avere più tempo per allenare, ma faremo bene».
Il basket che ha in mente. «Il mio curriculum dice che raddoppieremo spesso e che in attacco non useremo tanto il tiro da tre: nella mia carriera, però, ho anche allenato squadre capaci di segnare tanto. Non abuseremo del tiro da dietro l’arco, ma tutti i nostri esterni lo potranno prendere al pari di Wilson e Rudd. In linea di massima, preferisco comunque un basket che ci permetta di arrivare vicino al ferro per trovare tiri facili».
Rudd. «Intanto va detto che Wilson ha delle “escape” per accettare offerte di squadre Nba o Eurolega. Né va dimenticato che Okeke avrà una visita medica il 26: speriamo arrivi il via libera per tornare a giocare, ma intanto va usata cautela. Quanto a Rudd, voleva giocare per noi e il suo valore non si discute: grazie al suo arrivo, abbiamo sistemato il reparto lunghi in maniera definitiva».
Stojanovic. “Ha finalmente cominciato ad ascoltare un po’ di più quello che gli viene detto: dopo di che, visto che gli acciacchi non mancano, per adesso andiamo avanti così. Non credo però andremo avanti così a lungo: prossimamente sceglieremo i sei stranieri. Speriamo di non essere costretti a tagliare qualcuno causa infortunio. Qui si gioca un basket complicato, bisogna avere la voglia di migliorare. Il talento non basta ed è un discorso che vale per Stojanovic ma anche gli altri giovani come Carr e Cotton: devono applicarsi e non pensare che tutto sia loro dovuto, ascoltando e imparando dai compagni più anziani”.
Playoff. «Incrociando le dita sul futuro di Okeke, credo che quando saremo tutti abili, arruolati e allenati, potremo giocarcela con chiunque: non dovessimo qualificarci per i playoff, ne sarei devastato».
78 anni di pura energia. «Io in palestra mi diverto, non lavoro mai. Adoro insegnare. In questi giorni abbiamo fatto tanti 5 contro 0: vero che non avevamo sufficienti giocatori per giocare 5 contro 5, vero anche che preferisco spiegare tutto fino alla noia. Seguiteci»
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