Lega A – Fascino e tradizione al PalaDozza: Cantù affronta la Virtus

Weekend di grande prestigio per la Red October Cantù di coach Evgeny Pashutin che domenica pomeriggio sarà di scena al “PalaDozza” di Bologna, contro la Virtus Segafredo, in uno dei palazzetti più importanti d’Europa. Un impianto, situato nel cuore della città, con un’incommensurabile storia di basket al suo interno e di indubbio fascino, reso ancor più seducente dal soprannome: “Madison”. In piazza Azzarita non si scende mai in campo soltanto per disputare una partita di pallacanestro, ma anche per difendere la propria storia ed, in questo, Cantù se la gioca quasi ad armi pari con 17 titoli in bacheca. 17 contro i 28 conquistati dalle “Vu Nere”, per un totale di 45 trofei in campo. Una sfida, quella della sesta giornata di campionato, dunque, già di per sé rigonfia di fascino e suggestione.

A rendere ancor più affascinante la partita di Bologna ci sarà anche l’ingrediente Stefano Sacripanti, detto “Pino”, oggi head coach della Virtus ma che un tempo – per ben nove anni – ricoprì il medesimo ruolo anche nella Pallacanestro Cantù. Società nella quale il tecnico canturino ha speso gran parte della propria carriera, partendo dalle giovanili, dove ha iniziato ad allenare appena ventenne. Ad arricchire il gustoso piatto bolognese anche altri due ingredienti, David Cournooh e Pietro Aradori, entrambi ex biancoblù proprio come Sacripanti. Il primo, lo scorso anno in forza alla Red October di coach Marco Sodini, è un ex molto più recente rispetto ad Aradori. Arrivato in Brianza nel gennaio del 2017 da Pistoia, in biancoblù Cournooh ha disputato una stagione e mezza, giocando 50 partite tra regular season, playoff e Coppa Italia. Nello scorso campionato in campo per oltre 21’ a partita, l’esterno nato a Verona di origini ghanesi ha fatto registrare quasi 7 punti e 2.2 assist di media nell’annata 2017-2018 di LBA, andando ben oltre i numeri e le statistiche grazie anche ad una pressione difensiva sull’avversario davvero non comune. Tutt’altro ex, invece, Aradori, a Cantù dal 2012 al 2014 in una situazione completamente differente che – dopo il biennio da comprimario in quel di Siena – gli permise di spiccare il volo verso un basket di un livello superiore, culminato da un po’ di esperienza all’estero con le importanti maglie di Galatasaray ed Estudiantes e da due finali scudetto consecutive con la Pallacanestro Reggiana.

QUI VIRTUS
La società del presidente Alberto Bucci, 70enne bolognese che da allenatore vinse ben 6 trofei con la Virtus (3 scudetti, 2 coppe Italia e una Supercoppa italiana tra gli anni ’80 e ’90), viene da un’estate di grandi cambiamenti, sia a livello tecnico che a livello dirigenziale. Alessandro Della Salda e Marco Martelli i volti nuovi dietro la scrivania, nominati rispettivamente amministratore delegato e direttore sportivo, entrati nel club al posto dell’ex general manager Julio Trovato e dell’ex diesse Valeriano D’Orta. Cambio anche in panchina dopo la mancata qualificazione ai playoff al termine della passata stagione, con Sacripanti subentrato a coach Alessandro Ramagli. Tante novità anche nel roster, con Alessandro Pajola, Filippo Baldi Rossi e Aradori uniche conferme, ai quali si aggiunge anche il pivot ventenne Matteo Berti, già lo scorso anno aggregato alla Prima Squadra virtussina ma, da questa stagione, stabilmente in pianta stabile nei 12 a referto.

Partenza a due facce per la Virtus di coach Sacripanti: perfetta in Basketball Champions League con cinque successi consecutivi in altrettante partite ma decisamente altalenante in avvio di LBA, dove – va detto – non è stata comunque facilitata dal calendario, che ha visto la Segafredo affrontare subito le big del campionato come Milano, Avellino e Venezia. Due vittorie e tre sconfitte nelle prime cinque giornate, nelle quali la formazione bianconera ha avuto degli alti e bassi, come dimostrano le due batoste consecutive contro Vanoli e Reyer, con un complessivo -37 di scarto, arrivate abbastanza a sorpresa dopo la splendida vittoria esterna sul campo della Scandone. Tutt’altro ruolino di marcia invece in campo internazionale, dove Aradori e compagni vengono da un prestigioso successo in casa del Besiktas nell’ultimo turno di BCL, match di Istanbul vinto 94 a 90 che ha permesso ai bolognesi di mantenere saldamente il primo posto nel gruppo D di regular season.

QUI CANTÙ
La Red October si presenta al match di Bologna ancora priva del vice capitano Salvatore Parrillo, indisponibile ancora per un mese circa dopo aver saltato le ultime due partite a causa di una distorsione alla caviglia sinistra. Un’assenza di certo pesante ma che coach Pashutin cercherà di colmare con l’inserimento nei dodici di Andrea La Torre, guardia-ala classe 1997 messa sotto contratto da Cantù proprio nelle scorse ore. Il prodotto della Stella Azzurra Roma, con alle spalle però tanta esperienza nonostante la giovane età, può essere per la Red October sicuramente un’arma in più. Un giocatore duttile, già molto apprezzato dal tecnico russo, che permetterà di allungare le rotazioni biancoblù. La formazione canturina, dopo aver conquistato tre successi di fila nelle prime quattro giornate di LBA, si appresta ad affrontare la difficile trasferta di Bologna dopo il brutto ko in quel di Brindisi (76-59), probabilmente però, utile alla squadra per ritrovare la giusta concentrazione. Una sconfitta che in questa settimana ha risvegliato  l’orgoglio dei brianzoli, parsi in Puglia un po’ remissivi, atteggiamento dovuto forse all’avvio al di sopra delle aspettative. Ma per evitare di uscire con le “ossa rotte” dalle due trasferte consecutive, Cantù dovrà necessariamente reagire sul campo, tornando a praticare quella pallacanestro frizzante che tanto aveva entusiasmato nelle partite precedenti.

IL ROSTER DELLA VIRTUS – IL QUINTETTO
Quintetto felsineo di indubbio talento e di grande esperienza internazionale con Tony Taylor in cabina di regia. Lo scorso anno in Turchia al Banvit, con cui ha fatto registrare in campionato 12.3 punti e 4.2 assist di media, il newyorkese è probabilmente l’ago della bilancia delle “Vu Nere”, essendo colui che detta i tempi grazie alla sua ottima visione di gioco. Qualità espressa anche in numeri: 5.4 assist di media in avvio di LBA, a cui si sommano i 13.2 punti di media nelle prime cinque giornate. Il metronomo americano, alla quinta stagione consecutiva in una competizione internazionale, ha portato alla Virtus tanta esperienza ma soprattutto tanta leadership. Per il 28enne statunitense anche un passato in EuroLega, dove nella stagione 2014-’15 disputò 10 partite con i polacchi del Turow Zgorzelec, realizzando 10.5 punti di media (high di 17 contro il Barcellona) e 3.8 assist. Sugli esterni coach Sacripanti può contare su una coppia con tantissimi punti nelle mani, formata da Kevin Punter e dal già citato Aradori, quest’ultimo autore di 22 punti nella giornata precedente contro la Reyer Venezia. Con 4118 punti in Serie A e quasi 400 presenze nel massimo campionato italiano, Aradori è uno degli elementi di spicco non soltanto della Virtus ma anche dell’intera lega. Quanto a Punter, anche lui nato nello Stato di New York come il compagno Tony Taylor (di Sleepy Hollow, un piccolo villaggio della “Grande Mela”), la guardia cresciuta nel Bronx è attualmente il miglior marcatore della Segafredo con quasi 17 punti di media a partita. Lo scorso anno vincitore della Basketball Champions League con la maglia dell’AEK Atene, Punter è il grande colpo di mercato messo a segno in estate dalla dirigenza bolognese. Decisivo nella Final Four di BCL, con 16 punti sia in semifinale contro l’Ucam Murcia che in finale contro il Monaco (dove ne ha segnati sedici in soli 18’), Punter ha confermato di avere grandi qualità di “scorer” anche con i colori della Virtus, con i quali si è messo in luce segnando 17 punti a partita in Champions, in soli 24’ di media ad incontro. Nel pitturato il duo Amath M’Baye-Brian Qvale, un bel mix di atletismo e fisicità ma anche – tanto per cambiare – di esperienza. L’ala francese è arrivata ad un basket di alto livello soltanto lo scorso anno, disputando 30 partite in EuroLega con l’Olimpia Milano (6.1 punti di media in 18’ con un picco di 16 punti contro la corazzata Fenerbahce); capitan Qvale viene invece da due ottime stagioni in EuroCup, dove nella passata stagione è andato vicinissimo a vincere il trofeo con la Lokomotiv Kuban, arrendendosi soltanto in finale al Darussafaka. Il “centrone” nativo del Nord Dakota, 210 centimetri per 115 chili, arriva per la prima volta in Italia dopo 3 anni trascorsi in Germania, due in Turchia ed uno in Belgio. 30 anni compiuti la scorsa settimana, Qvale viaggia a 9 punti e 6.3 rimbalzi di media in poco più di 20’ di impiego in LBA. Per M’Baye, che alle spalle ha già due stagioni in Serie A dopo un triennio in Giappone, sono 8.4 invece i punti di media, in oltre 26’ sul parquet. L’ex Brindisi, però, fa ancora meglio in Champions, dove segna 10 punti a partita, attuale terzo miglior marcatore della Virtus in campo europeo dopo Punter e Qvale (secondo con 12.3 punti in soli 18’).

IL ROSTER DELLA VIRTUS – LA PANCHINA
Dalla panchina coach Sacripanti è solito pescare il jolly Kelvin Martin, sesto uomo di lusso che contro Cantù però non sarà a disposizione dello staff tecnico virtussino, a causa di un infortunio che potrebbe tenere fuori l’ala per quattro settimane. Assenza pesantissima quella dell’ex Vanoli Cremona, quantificabile anche nei numeri: 13.2 punti e 5.4 rimbalzi di media in LBA, 7.8 punti e 6 rimbalzi di media invece in BCL. Il primo cambio dalla panchina dovrebbe essere dunque il pivot Dejan Kravic, 211 centimetri per 109 chili, serbo in possesso della cittadinanza canadese. Il suo contributo, con oltre 5 rimbalzi a partita (di cui quasi 3 solo offensivi), si sente eccome sotto canestro. Il 28enne nativo di Monstar, che aggiunge anche 9 punti ad incontro, rappresenta una valida alternativa a capitan Qvale nello spot di “cinque”. Alle spalle di Kravic per minutaggio, l’ala forte modenese Filippo Baldi Rossi, sul parquet oltre 15’ a partita, nei quali fa registrare più di 3 punti e 3 rimbalzi di media. Seppur stia viaggiando con delle brutte percentuali dall’arco, Baldi Rossi da tre sa essere molto pericoloso dall’angolo. A chiudere le rotazioni il trio italiano Cournooh-Pajola-Cappelletti, rispettivamente in ordine di minutaggio con dodici, sette e sei minuti di impiego. I tre, grazie anche al doppio impegno settimanale, trovano più spazio in coppa, quando vengono chiamati a dare minuti importanti per far rifiatare i titolari. Minuti in Champions League che l’ex canturino Cournooh sfrutta al massimo, segnando quasi 8 punti di media ad incontro con ottime statistiche dall’arco (7/11), dove  è risultato spesso decisivo con triple pesanti. La gara con i lituani del Neptunas, nel match che ha stabilito il ritorno in Europa della Virtus dopo 10 anni, ne è l’esempio migliore: la guardia ha deciso l’incontro mandando a bersaglio tre “bombe” su altrettanti tentativi, consegnando di fatto la vittoria alla squadra di Sacripanti dopo un avvincente tempo supplementare.

I PRECEDENTI 
In passato, Pallacanestro Cantù e Virtus Bologna si sono affrontate ben 162 volte: precedenti a favore delle “Vu Nere”, in vantaggio con 91 successi, contro le 71 vittorie dei brianzoli. L’ultimo confronto disputato a Bologna è stato vinto però dalla Red October, trascinata dalla doppia doppia dell’italo americano Christian Burns (oggi in forza all’Olimpia Milano), a referto con 22 punti e 11 rimbalzi. Ma l’uomo decisivo di quella sfida fu Randy Culpepper, autore di alcuni canestri pesantissimi nei minuti finali di partita, terminata 88 a 83 per la formazione canturina. Lo scorso anno Cantù vinse anche la gara di andata, 94 a 87 il finale di Desio, sempre con Culpepper protagonista (28 punti e 4/5 dall’arco).

INFO GENERALI
La partita, in diretta su Eurosport 2 ed in streaming su Eurosport Player, sarà arbitrata dai signori Roberto Begnis, Luca Weidmann e Alessandro Nicolini. Palla a due in programma alle ore 17:30 di domenica 11 novembre, presso il “PalaDozza” di Bologna, radiocronaca del match su radiocantu.com o su FM (89.600).

Fonte: http://feeds.pianetabasket.com/rss/

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