Si è tenuta ieri sera, presso l’affascinante piazza Garibaldi di Cantù, la presentazione ufficiale della prima squadra biancoblù. Un autentico bagno di folla per vedere da vicino e applaudire i propri beniamini, un effetto visivo che ha lasciato a bocca aperta giocatori e staff della Pallacanestro Cantù, emozionati di fronte ad oltre un migliaio di tifosi. Un’accoglienza da brividi che ha dimostrato quanto il calore del tifo canturino possa essere per certi versi unico. Ad accogliere lo staff della prima squadra ed i giocatori anche tantissimi bambini, tutti rigorosamente in divisa di rappresentanza della propria squadra di appartenenza. Virtus Cermenate, Cucciago Bulls, Progetto Giovani Cantù e Minibasket Cantù, società sportive diverse ma tutte con un cuore grande e con una passione comune: la Pallacanestro Cantù. La serata, condotta magistralmente dal noto giornalista Matteo Gandini (voce per il basket di Sportitalia TV), supportato dalla bella Francesca Buriani, è stata aperta dal discorso del Sindaco del Comune di Cantù, Edgardo Arosio. Poi, ad essere chiamata sul palco, l’Assessore allo Sport del Comune di Cantù Sofia Guanziroli, la quale ha ribadito le parole pronunciate in precedenza dal Sindaco, confermando l’importanza per il territorio dell’accordo che ha visto riunirsi Pallacanestro Cantù e PGC, di conseguenza dunque anche il ritorno del Minibasket. L’eccellenza del basket lombardo, e non solo, è stata portata sul palco dal professor Antonio Tieghi (Responsabile Foresteria PGC e Presidente del Minibasket Cantù), Sergio Borghi (Responsabile Tecnico PGC) e Matteo Alberio (Responsabile Tecnico Minibasket Cantù), chiamati dai conduttori per un commento su questo grande ritorno.
Poi però, finalmente, è arrivato il turno della prima squadra, preceduta dallo staff biancoblù: dai collaboratori e dallo staff medico, allo staff tecnico, capitanato dall’head coach Evgeny Pashutin, applauditissimo dal pubblico canturino. A salire sul palco per primi, per quanto riguarda i giocatori, gli aggregati Luca Pappalardo e Biram Baparapè. A chiudere il vice capitano Salvatore Parrillo – accolto con un boato da pelle d’oca – e capitan Ike Udanoh, in compagnia del suo cagnolino “Pablo”, già diventato la mascotte della squadra e dei tifosi. Una gran bella scena vedere i giocatori sul red carpet dare il “cinque” ai più piccoli in trepidazione, bella come quella finale che ha visto salire sul palco alcuni esponenti degli Eagles che hanno scatenato l’ultimo “ruggito” della serata. Cori, applausi, fumogeni, striscioni e sciarpe. Una cornice che ha sicuramente reso la serata più colorata e passionale. Poi, come da tradizione, foto di squadra e tutti in piazza per selfie e autografi.
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