Si allenava in biancoblù già da qualche giorno, periodo nel quale coach Evgeny Pashutin e lo staff tecnico della Red October hanno avuto modo di testarlo e – soprattutto – di apprezzarlo. Andrea La Torre, esterno classe 1997 e nuovo volto di Cantù, ha convinto tutti nel giro di poco tempo, tanto da meritarsi la grande chanche: contratto triennale fino al 2021 e ritorno nel massimo campionato italiano dopo tanta gavetta in A2 negli anni precedenti, vissuti in giro per l’Italia, dove è stato più volte mandato in prestito per fare esperienza. Esperienza che, nonostante la giovanissima età, la guardia-ala nativa di Venezia ha accumulato velocemente nel corso degli anni, merito anche di tante partite con la maglia azzurra delle varie nazionali giovanili. Quattro Europei e due Mondiali disputati, una carriera importante dunque per un ragazzo di 21 anni, formatosi cestisticamente nella prestigiosa Stella Azzurra Roma, società molto nota in ambito internazionale per essere da sempre una straordinaria fucina di talenti.
«Sono carico per questa nuova esperienza» ha commentato La Torre, in riferimento all’inchiostro freschissimo messo sul contratto che lo legherà alla Red October per i prossimi tre anni. «Cantù mi ha dato una grande opportunità – prosegue l’ex Olimpia Milano –, non vedo l’ora di potermi finalmente misurare contro giocatori di prima categoria. Contento anche per essere stato accolto al meglio sia dai miei nuovi compagni di squadra che dal nuovo staff e questa, essendo arrivato a stagione in corso, non era affatto una cosa scontata».
Sulla guardia-ala mancina, nella passata stagione in maglia Udine prima e Rieti poi, si è espresso anche coach Pashutin: «Andrea è un giocatore versatile, capace di ricoprire più ruoli grazie alla sua notevole fisicità. Ha una corporatura non comune per una guardia, che gli permette di ricoprire stabilmente anche la posizione di ala. Una guardia di oltre due metri fisicamente molto forte, capace di cambiare su avversari di tutte le taglie. È agile a tal punto da riuscire a tenere difensivamente una guardia, così come, se necessario, è in grado di marcare entrambe le ali avversarie. È un giocatore intelligente. Ci darà una grande mano, soprattutto per allungare le rotazioni, acquistando dunque maggiore qualità. Adesso abbiamo più chances di essere aggressivi per tutti i 40’, a maggior ragione con Parrillo fuori per infortunio. Ad Andrea – ha concluso il tecnico russo – dò il mio più grande benvenuto nella squadra, gli auguro il meglio».
Cresciuto a pane e pallacanestro, con Michael Jordan e Kobe Bryant come idoli, La Torre è figlio d’arte: sia il padre che lo zio di Andrea, infatti, negli anni ’90 hanno giocato molte partite in Serie A, tramandando la tradizione di famiglia. Andrea, che ha scelto di indossare la maglia numero 11, farà il suo esordio con i colori della Red October Cantù domenica prossima in quel di Bologna, per la sesta giornata di LBA.
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