Nella sala stampa dell’Allianz Dome, dopo la
vittoria di Alma Pallacanestro Trieste contro la Red October Cantù, il
coach dei biancorossi Eugenio Dalmasson analizza la partita dal suo
punto di vista: “Innanzitutto è giusto dare onore e merito a Cantù, che
ha approcciato la partita con grande serietà ed impegno fino alla fine,
prova ne sia anche il fallo tecnico preso dal loro allenatore nel quarto
periodo, quando avrebbe potuto anche rimanere seduto senza reazioni.
Hanno giocato con grande professionalità, mentre noi siamo stati
altalenanti nei primi venti minuti: bene in attacco, ma un pò molli in
difesa, con un loro parziale di 0 – 7 alla fine del secondo periodo.
Nella terza frazione abbiamo tenuto una dimensione difensiva diversa e,
da lì, abbiamo costruito canestri facili che ci hanno fatto incanalare
la gara sui giusti binari. Relativamente all’aspetto della distribuzione
dei punti, se ci passiamo la palla riusciamo a diventare pericolosi in
tanti e siamo difficilmente decifrabili per le formazioni avversarie: si
tratta di un processo di conoscenza che però è andato a rilento in
questi mesi, stante la nostra situazione infortuni. Questa sera, per la
prima volta, avevamo quasi tutti a disposizione e si è visto”.
La “palla” è passata poi a colui che ha spezzato il match in due con le
sue accelerazioni e la sua intensità, ovvero Chris Wright: “All’Allianz
Dome c’era una grande atmosfera, mi sono divertito tantissimo. I tifosi
ci hanno supportato dall’inizio alla fine, sono stati straordinari, un
vero sesto uomo in campo. Tutto questo ci aiuta moltissimo e, in più, le
squadre avversarie sono intimorite da un’atmosfera del genere: venendo
alla partita, siamo ancora senza Walker, ma abbiamo giocato bene, con un
sacco di energia. Nel secondo periodo abbiamo avuto qualche piccolo
calo, ma poi ci siamo ripresi: siamo stati aggressivi ed abbiamo messo
sul campo una buona difesa; certo, possiamo fare ancora meglio, ma in
generale posso dire che abbiamo offerto una prova positiva. Per quel che
mi riguarda, partendo dalla panchina ho avuto l’opportunità di vedere e
“sentire” la partita, osservando diversi aspetti: poi, una volta sul
parquet, ho cercato di dare il mio contributo per aiutare al meglio il
team, provando a mettermi nelle giuste posizioni in difesa e far
prendere tiri giusti ai miei compagni. Voglio portare energia e far sì
che tutti si sentano a proprio agio in campo, è il mio lavoro e devo
farlo per tutta la stagione. A riguardo della mia caviglia, devo dire
che la comunicazione fra dottori e squadra è stata ottima e questo mi ha
permesso di arrivare al giorno della partita nella situazione migliore
per poter scendere in campo”.
La squadra di coach Dalmasson tornerà al lavoro nella giornata di
domani, con il consueto programma settimanale che vedrà poi i
biancorossi disputare una gara amichevole nella giornata di mercoledì
28, al PalaZimolo di Gradisca: alle ore 18.00, l’avversaria di Coronica
e soci sarà Treviso, squadra già affrontata lo scorso anno in Serie A2.
La partita, che viene giocata a Gradisca in occasione dei cent’anni
dell’Itala San Marco, sarà una buona occasione per dare ulteriore
minutagggio agli effettivi durante la settimana di pausa per le
Nazionali. L’evento ha visto andare letteralmente a ruba tutti i
biglietti d’ingresso in poche ore, per cui il match è da considerarsi
“sold out”.
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