Italia – Gallinari non ha l'approvazione dei Clippers per tornare in Nazionale

La franchigia Nba del Gallo è al momento l’ostacolo principale per il suo ritorno in azzurro. «Preferirebbero che io saltassi anche le partite di settembre. Io però voglio giocare e cercherò in tutti i modi di convincerli. Ho spiegato la situazione a Sacchetti: solo dopo aver ottenuto il benestare dei Clippers potrò mettermi a disposizione della Nazionale». Le parole sibilline del et., che la scorsa settimana aveva ricordato sulla Gazzetta che «la Nazionale è una cosa seria» e che nei big aveva trovato «la massima disponibilità da parte di quasi tutti, ma quando dovrò fare le convocazioni tutti capiranno che sarà stata una scelta dettata da poca disponibilità all’azzurro», non erano quindi per lui. Anzi, per le prime partite della seconda fase (l’Italia finirà nel girone con le prime tre del gruppo che comprende Polonia, Kosovo, Lituania e Ungheria) Gallo si candida per quel ruolo di leader che in Nazionale ha sempre reclamato. Clippers permettendo. Anche senza il no di Los Angeles, Gallo non avrebbe potuto giocare con Croazia e Olanda. Il forfait è la coda lunga di una stagione ridotta ad appena 21 partite dagli infortuni: prima lo strappo mal curato al gluteo con ricaduta, che l’ha tenuto fuori da inizio novembre a fine gennaio salvo una parentesi di due gare. Poi, dopo nove ottime esibizioni, l’infortunio alla mano a metà febbraio, da cui i Clippers in piena lotta playoff gli hanno chiesto di rientrare in anticipo, nonostante il dolore fosse così forte da impedirgli di stringere la mano alle persone. Rientrato in Italia ad inizio maggio, Gallo si è sottoposto a una serie di esami e ha iniziato un lungo programma di recupero: la mano ora sta meglio, ma per fare riabilitazione il 29enne non si è allenato.

Sogno mondiale

Danilo però al Mondiale in Cina nel 2019 vuole esserci. E settembre, viste le nuove regole Fiba che hanno spostato le qualificazioni mondiali anche durante la stagione, sarà la sua unica chance di aiutare l’Italia ad arrivarci dopo un digiuno che dura dal 2006. «Il calendario così non è agevole né a livello di marketing né di partecipazione – spiega Gallo -. Le estati com’erano prima erano decisamente più interessanti, sia per il pubblico che per noi giocatori, che potevamo prendervi parte al contrario di quello che accade con le partite durante l’anno. Io comunque credo nell’Italia al Mondiale: non l’ho mai fatto, voglio esserci come giocatore e vogliamo esserci come Nazionale. Io in azzurro non ho mai vinto nulla, se non un bronzo quando avevo 16 anni. E vincere con la propria Nazionale dà molto di più che farlo con un club o in Nba. È un sogno, spero di poterlo realizzare».

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