Ariel Filloy è stato fondamentale, nella gara di Debrecen contro l’Ungheria, per uscire dalla palude in cui si era cacciata l’Italia (da +15 a -2) con quella bomba allo scadere dei 24″ che ha ridato fiato agli azzurri: “In panchina sostenevo i compagni e aspettavo il momento in cui sarei stato chiamato, per rendermi utile. Sull’azione, mancavano due secondi e non eravamo riusciti a costruire un buon tiro. L’unica possibilità rimasta che avevo era fare quello che ho fatto. Mi sono fatto trovare pronto quando serviva. Bisognava lottare, e lo abbiamo fatto”.
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