Coach Simone Pianigiani non si nasconde le difficoltà della partita di mercoledì 21 (ore 20.45 al Mediolanum Forum). Il Kirolbet Baskonia è 2-5 in classifica ma era partito con grandi ambizioni (ospita le Final Four, un sogno che si avvera per il club) e proprio per questo probabilmente per il secondo anno di fila ha cambiato allenatore a stagione in corso, sostituendo Pedro Martinez con Velimir Perasovic, alla sua terza apparizione sulla panchina basca. Al debutto, ha vinto contro Gran Canaria in casa. “Il Baskonia è una squadra di altissimo livello – la descrive Pianigiani -, non solo per la tradizione del club che è abituato a stare in alto e quest’anno era partito per guardare anche oltre nella stagione in cui le Final Four saranno a casa sua. Ha forse subito un paio di sconfitte in piu del preventivato ma con questo calendario ci può stare, specie se devi fare i conti con qualche infortunio pesante come per loro è quello di Jayson Granger. E intanto domenica ha battuto, giocando una gara eccellente, il Gran Canaria che in EuroLeague aveva appena battuto il Maccabi. Il loro è un roster di qualità, con opzioni diverse, atletismo, profondità, esterni di talento e giocatori che conosciamo bene come Huertas, Janning, Shields, oltre a Shengelia che è il loro miglior realizzatore”.
L’Olimpia di contro arriva a questa partita con il problema infortuni (Nemanja Nedovic e Amedeo Della Valle) che ha accorciato la rotazione e forzato le scelte. “Ma questo – dice Pianigiani – è il momento in cui è opportuno guardare a noi stessi e tentare di giocare una gran partita ricorrendo a tutte le energie che abbiamo. Ci sono momenti in cui un allenatore deve riconoscere la situazione della propria squadra e io so che questo è il momento in cui dobbiano fare qualcosa di straordinario per usare tutto quello che serve e restare in una fascia della classifica soprendente. Non vogliamo guardare alla classifica perché sia importante ma perché è una questione di orgoglio di squadra e perché siamo tutti d’accordo di volerci testare nelle difficoltà, imparare qualcosa di nuovo su noi stessi e mettere nel bagaglio lezioni che ci serviranno in futuro, non solo quest’anno”. Entrando nel dettaglio, “non possiamo allanarci bene né come quantità né come qualità e alcune scelte sono obbligate ma vogliamo continuare ad avere obiettivi importanti nella singola partita. Questi ragazzi meritano di restare in alto e domani avranno il sostegno di una tifoseria che conosce bene chi c’era l’anno scorso e può apprezzarne abnegazione, impegno, sacrificio. I nuovi, inclusi gli infortunati, hanno recepito lo stesso spirito. Così si è creato un gruppo di lavoro splendido che la nostra gente apprezza e sarà pronta a sostenere in ogni modo, perché non vogliamo tirarci indietro di fronte all’opportunità di realizzare un’altra impresa”.
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