Sala stampa al PalaDozza per il etcnico della Segafredo Bologna Pino Sacripanti “Abbiamo fatto una grande partita, perché non è facile giocare ogni 48 ore fra campionato e coppa, non era né facile né scontato ma siamo stati bravi e ora abbiamo fatto un grande passo avanti nel nostro cammino. Nel primo tempo abbiamo fatto una buona difesa, anche se abbiamo tirato male da tre, solo 1 su 13. Il nostro schema di gara è stato rispettato, ma non dobbiamo mai innervosirci se i tiri, anche quelli apparentemente semplici, non entrano. Voglio ribadire che vincere in Europa non è mai ne semplice ne scontato. C’è grande fisicità e anche il metro arbitrale è diverso. Ho rivisto dieci volte la partita di Cremona. Se avessimo messo anche solo metà dei tiri aperti che ci siamo presi avremmo vinto. Ma invece ci siamo lasciati travolgere dal nervosismo e questo ha peggiorato le cose. E’ un concetto che ho ribadito più volte in spogliatoio, dobbiamo restare sul piano partita, fare quello che sappiamo con serenità, non pensare alle aspettative.
Questa squadra quando riesce ad eseguire i propri compiti in maniera corretta fa delle buone partite. All’intervallo ero tranquillo nonostante le statistiche perché avevamo fatto quello che dovevamo. I tiri sapevo che sarebbero entrati. Domenica abbiamo dato un calcio a tutta la credibilità che con tanto impegno abbiamo costruito solo perché i tiri non entravano. Tutto è contagioso. Se intorno a te tutti sono contenti lo sei anche tu. Domenica la sfiducia è stata contagiosa per tutti. Io per primo non ho trasmesso abbastanza fiducia evidentemente e sappiamo com’è andata. Dobbiamo evitare questo contagio, e si evita avendo fiducia nel compagno. Loro lo sanno, il primo che dice una parola contro un compagno sta seduto e non gioca più. Oggi quando Alessandro Cappelletti ha mandato in tribuna i primi due palloni mi sono detto “calma, deve giocare” e infatti il tiro è arrivato. Io raramente parlo dei singoli, ma oggi voglio dire che Kravic ha fatto una grande prova di maturità, solidità e continuità in quasi 34 minuti. Per noi nell’attesa di Brian era molto importante e volevo davvero ribadirlo. Facendo la coppa impariamo cose direttamente sul campo anche facendo degli errori, facciamo passi in avanti partita dopo partita e questo è molto importante.”
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