TRIESTE – Sconfitta indolore. Già qualificata alla seconda fase, l’Italia incassa il primo ko nelle qualificazioni ai Mondiali di basket. In un match valido per il girone D e disputato al PalaRubini di Trieste, la Croazia si è imposta sugli azzurri per 78-72 (parziali 21-24, 41-39, 65-52). Per la nazionale di coach Sacchetti, dopo quattro vittorie in altrettanti incontri, prima sconfitta che non mette in discussione il primato nel gruppo nè il pass per la prossima fase.
FINALE ROVENTE – L’Italbasket parte bene, ma poi nel primo quarto perde Hackett per un infortunio alla caviglia. Bene Aradori che nel primo tempo è il trascinatore dei padroni di casa, mentre dall’altra parte è Bogdanovic a fare la differenza e a permettere ai croati di prendere il largo, anche se, nei minuti finali, con grande carattere il quintetto di Sacchetti torna in partita cercando la rimonta, fino ad arrivare al -4 (74-76), Sacchetti sbaglia il -3 consegnando la partita agli avversari.
BOGDANOVIC TOP, ARADORI N.1 AZZURRO – Vince 78-72 la Croazia che non poteva sbagliare e che adesso deve vincere anche l’ultima gara per inseguire una qualificazione alla fase successiva che gli azzurri si sono già assicurati. Top scorer del match Bogdanovic con 26 punti, il migliore degli azzurri è Aradori con 15 punti. Domenica ultimo appuntamento dell’Italia contro l’Olanda. Gara assolutamente da vincere, in prospettiva seconda fase. Un successo sugli orange avvicinerebbe il Mondiale.
SACCHETTI: “POTEVAMO FARE DI MEGLIO” – “Potevamo fare sicuramente meglio, quelli croati sono giocatori da prendere con le molle, sotto canestro alcuni hanno una doppia dimensione. Bogdanovic ci ha creato diversi problemi, è bravo, ma al minimo contatto gli arbitri fischiavano fallo”, è l’analisi del ct azzurro Meo Sacchetti. “Potevamo fare di più in zona d’attacco, abbiamo avuto una buona reazione, siamo arrivati a un tiro ma non è bastato – spiega -. Sapevamo di affrontare una squadra completamente diversa rispetto alla prima gara ma potevamo fare meglio, almeno un 30% in più, dovevamo trovare delle soluzioni da fuori, ma alla fine chi vince ha sempre ragione. Dovevamo leggere meglio anche il metro dell’arbitraggio, fischiavano al minimo contatto, inoltre dovevamo avere più fiducia in noi, ma bisogna essere onesti e ammettere che loro hanno giocato meglio di noi. L’Olanda? Ci penserò da mezzanotte in poi”.
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