MILANO – Karl-Anthony Towns ci sta prendendo gusto: la stella dei Minnesota Timberwolves è in Italia da un paio di settimane. Prima un po’ di vacanza tra Costiera Amalfitana e Roma. Adesso qualche giorno a Milano per inaugurare la mostra NBA Crossover sulla contaminazione culturale resa possibile dal campionato di basket americano al di là del dato strettamente sportivo.
Towns, che effetto fa rappresentare il campionato NBA in giro per il mondo?
“E’ un grande onore perché questo brand è potentissimo, forse a livello sportivo il più potente del mondo. So che anche il calcio è molto seguito, ma la NBA ha qualcosa di ancora più forte. Basta dire questo nome in giro per il mondo e sei riconosciuto. Noi giocatori NBA siamo fortunati. Ed è bello poter condividere questo onore con i tifosi che sto incontrando in Italia”.
Qual è l’aspetto più bello di questa riconoscibilità mondiale?
“Il fatto che ogni giocatore NBA abbia questo potere indipendentemente dalla forza e dal peso all’interno della sua squadra. E’ davvero una benedizione giocare in questo torneo. E’ come se ogni persona al mondo sapesse chi sei appena pronunci quella parola speciale”.
Rookie of the Year 2015, tre stagioni a Minnesota: soddisfatto della sua crescita?
“Si, in particolare degli ultimi due anni. Ma devo crescere ogni stagione. Sono fortunato a giocare in una grande squadra che mi può rendere sempre migliore. E anche la squadra nel suo complesso può fare meglio rispetto all’ultimo campionato, quando siamo stati eliminati presto ai playoff”.
Quindi resterà a Minnesota?
“Sono felice a Minnesota. Ma chi lo sa? Chi può sapere se qualcuno mi chiederà”.
E’ complicato gestire le aspettative successive all’incoronazione da Rookie of the Year?
“No, ci sono aspetti positivi. Tanto in ogni caso io devo pensare a dare il meglio di me stesso”.
Nella squadra femminile di Minnesota gioca un’italiana che sta facendo molto bene: Cecilia Zandalasini. L’ha vista giocare?
“Si, ha un grande talento. Davvero sorprendente. Ed è bello per l’Italia che possa esplodere nella WNBA, la NBA femminile. Mi farebbe piacere per il vostro Paese perché sono in Italia da due settimane. E ho vista tanta bellezza. Ed è bello stare in mezzo alla gente”.
Recentemente l’abbiamo vista anche a Parigi a seguire il Roland Garros. Le piace il tennis?
“Sì, molto. Mi piace anche giocare a tennis nel tempo libero con mia sorella. E da piccolo guardavo spesso le partite di tennis con mio padre. Sono grandi atleti i tennisti. Hanno tutto: velocità e resistenza. I miei idoli, nel corso degli anni, sono stati Agassi, Federe, Nadal, Djokovic e Sampras. Ma il numero uno in assoluto per me è stato Andy Roddick”.
Al Roland Garros indossava una maglietta del PSG: è tifoso dei francesi?
“Mi piace il PSG, mi piace vederlo giocare. E sono onorato del fatto che ogni tanto mi abbiano invitato a vedere qualche partita. Il calcio mi piace molto. In Italia sono tifoso di Roma e Milan”.
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