WASHINGTON – Adesso è crisi. Terza partita nelle ultime quattro uscite con oltre 30 punti di scarto e penultimo posto nella Western Conference. Nuovo tracollo di San Antonio (11-13) a Salt Lake City dove Utah (12-13) dilaga 139-105. Serata non facile per Marco Belinelli, al rientro dopo il turno di stop per un problema al collo, in campo per 23′, ma con soli 5 punti e 3 assist messi a referto.
LA CRISI DI SAN ANTONIO – Dal 1997 ad oggi era già accaduto altre due volte nella storia della franchigia texani di concedere oltre 135 punti per la quinta volta in stagione. Coach Popovich è una furia nonostante i quattro i giocatori in doppia cifra con Poeltl che dalla panchina ne fa 20, si fermano a 16 DeRozan e Aldridge, 10 per Metu e White. Dall’altra parte tutti il quintetto iniziale in doppia cifra con i 20 di Mitchell, i 18 di Gobert, i 14 di Favors, i 13 di Ingles e i 12 di Rubio, ma c’è anche il contributo delle seconde linee con i 15 di Korver e gli 11 di O’Neal. E Utah, al terzo successo nelle ultime quattro uscite spera di aver ritrovato definitivamente quella continuità che gli è mancata in questo altalenante avvio di stagione.
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DALLAS NON SI FERMA – Chi, invece, sembra aver trovato la quadratura del cerchio è Dallas che dopo aver battuto Oklahoma, Golden State, Houston e i Clippers nell’ultimo mese, danno una dura lezione anche ai Portland Blazers (13-11) di Damian Lillard. A guidare i Mavs (12-10) al successo per 111-102 è Luka Doncic, autore di 21 punti, ma protagonista nel finale con un tiro da 3 a 59″ dalla sirena che spezza le gambe agli ospiti capitanati da un Lillard da 33 punti (10/23 dal campo, 8 rimbalzi e 8 assist). Per Dallas si tratta della quinta vittoria in sei partite. Solo i Lakers, prossimi avversari degli Spurs, sono riusciti a sorprendere gli uomini di coach Carlisle. Luka Doncic
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