DANZICA (Polonia) – La nazionale azzurra è atterrata a Danzica. Sul volo di ritorno, lunedì mattina, ci sarà forse qualcosa di molto grande da festeggiare. L’Italbasket che torna al Mondiale – manca una sola vittoria, domenica contro la Polonia la prima di tre occasioni – a 12 anni di distanza dall’ultima volta è una squadra, dice il ct Meo Sacchetti, “capace di vincere partite così”, come quella contro la Lituania, ieri a Brescia. Con carattere, difesa, rimbalzi offensivi, intensità nonostante l’infelice serata al tiro. Uno dei simboli di questa Italia operaia, in attesa dei possibili (non certo scontati, anche al Mondiale) ritorni dei due Nba Gallinari e Belinelli e dei tre Eurolega Datome, Melli e Hackett, è Awudu Abass, il migliore in campo contro i lituani. 13 punti uscendo dalla panchina solo nel secondo quarto, penultimo nella rotazione di Sacchetti, con addosso soprattutto una carica incredibile e tanta voglia di prendersi palloni e responsabilità, quel che a Milano, nei passati due campionati, non gli era mai capitato. Ora “Abi”, nato a Como nel 1993 da padre ghanese e madre nigeriana, italiano dal raggiungimento della maggiore età, è ripartito da Brescia.Basket
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