TRENTO – Il ventottesimo scudetto dell’Olimpia Milano è arrivato in trasferta, prima della bella, sul campo infuocato della generosa, ma troppo corta Trento, arrivata a un tiro dalla vittoria in gara 5, raramente in partita, invece, in gara 6 (71-96 il finale), quella del dentro o fuori. Per il secondo anno consecutivo la corsa dell’Aquila si è fermata davanti al suo pubblico: nel 2017 in Trentino fu Venezia a festeggiare il suo storico tricolore. Da un lustro Milano vince ad anni alterni. E prosegue la striscia di coach Pianigiani, al sesto titolo italiano sul campo (uno con Siena gli è stato revocato), il settimo se si considera la grande impresa compiuta lo scorso anno in Israele con l’Hapoel Gerusalemme. L’Olimpia ringrazia le sue stelle Goudelock (mvp della finale con 18,3 punti di media, 57,1% da 2 e 41,5% da 3), Jerrells e Kuminskas, decisivo con le sue triple nella gara che contava.
Primo quarto – Partenza lampo di Milano con 7 punti consecutivi, mentre il primo canestro di Trento arriva dopo due minuti e mezzo di gioco con Shields. Kuzminskas da 3 rimette l’Olimpia subito a +8. Una tripla di Forray e una stoppata di Silins danno vigore al tifo trentino, mentre Milano inizia a caricarsi presto di falli. Un parziale di 7-0 per Trento rimette l’Aquila a contatto. Primo vantaggio per Trento con Shields (13-12 al 6′). Positivo per l’Olimpia l’ingresso di Jerrells, che rimette in moto Gudaitis, Ancora Kuzminskas da 3 per il +6 a 1’15” dalla fine del quarto e poi il lituano spara per il +7 dall’arco. 25-20 Milano alla prima sirena.
Secondo quarto – Jerrells da sotto dà a Milano il +10 ed è positivo l’ingresso di Abass, ma è ancora una stoppata di Beto Gomes su Gudaitis a riaccendere il fuoco per la Dolomiti Energia. Però non arrivano punti per Trento, e Milano vola al +13 (34-21 al 14′, 9-1 di parziale). Uno sfondamento di Shields (secondo fallo personale), contestato dal pubblico, anima il tifo ospite e poi Jerrells dalla lunetta sigla il 39-23 a 3’34” dalla fine. Tripla pesantissima di Goudelock per il +19. Tarczewski fa sentire i suoi 213 cm correggendo una conclusione dalla distanza. Sulla sirena del quarto errore da 3 di Gutierrez e ingenuo terzo fallo di Sutton: Bertans chiude il primo tempo dalla lunetta per il 48-33. Male dal campo Trento, 9/21 da 2 e appena 1/8 da tre, con Shields al 50% dalla media distanza. Per Milano spiccano i 10 punti di Goudelock, il migliore in campo della prima metà e il 47% totale dalla linea dei tre punti.
Terzo quarto – Forray segna dopo almeno 5 tentativi nella stessa azione per Trento, ancora Shields dalla media per il -13. Forray 2 su 2 dalla lunetta per il -11, ma il tombale terzo fallo personale di Shields quando mancano 6’41” alla fine del terzo periodo e la successiva tripla di Kuzminskas spingono ancora Milano verso il +14 (53-39). Intanto Shields sale a quattro falli e per Trento si fa quasi impossibile. Beto Gomes spara dall’arco per il -11. Tocca a Sutton dalla lunetta riportare sotto la doppia cifra di svantaggio l’Aquila, in più Tarczewski si carica del 4° fallo a -4′ dalla terza sirena. Beto Gomes ancora per il -7. Gutierrez ancora dall’arco (62-54), ma è Kuzminskas a ristabilire le distanze. 66-56 all’ultimo intervallo breve, sotto una valanga di fischi del tifo di casa per un presunto fallo su Gutierrez nell’ultima azione.
Ultimo quarto – Apre Goudelock dalla lunga distanza, poi Forray con un gioco da tre punti per il -10. Ma il martellamento di Kuzminskas da 3 punti continua e Milano regge (72-59) l’assalto generoso ma arruffato di Trento. Un tecnico di squadra e i liberi segnati da Gudaitis chiudono i giochi con Milano avanti 82-64 a 6 dalla fine. Gli ultimi minuti si trasformano in garbage time e in una passerella per Milano, che chiude a +25 la più squilibrata delle sei partite delle Finals. Miglior realizzatore della serata Goudelock con 21 punti, poi Bertans e Kuzminskas con 15. Nelle fila di Trento brilla Sutton (15).
Pianigiani – “Armani e Proli hanno creato un bellissimo ambiente per lavorare e non sono andati dietro la schizofrenia di un pallone che entra ed esce, è il loro scudetto. Contenti che l’Olimpia sia tornata a vincere con un grande spirito per i giocatori – è il commento del coach di Milano, Simon Pianigiani -. Non deve diventare una maledizione per me vincere ogni volta, ma non esiste nessuno che vince sempre. Per ora sono stato molto fortunato a lavorare con grandi persone, si deve pensare a quello che si costruisce e non al risultato, sennò si divide tutto tra vincenti e perdenti ed è troppo semplicistico”.
Buscaglia – “Abbiamo sempre inseguito e abbiamo fatto una gran fatica per tutta la partita – spiega il tecnico dei trentini Buscaglia -. Ho avuto giocatori fantastici, con cinque cuori. Abbiamo lavorato come matti affinché le cose buone che abbiamo diventassero cose positive. Abbiamo fatto un grande playoff in generale, giocando con grandi attributi, poi la pallacanestro è affascinante per questo, basta un canestro per cambiare tutto. Più si gioca a questi livelli, più cresci. Siamo stati bravi a mettere pressione a una squadra che era stata costruita per vincere dall’inizio. Se resterò qui? Io faccio quello che dice il presidente”.
TRENTO-MILANO 71-96
(20-25, 33-48, 56-66)
DOLOMITI ENERGIA TRENTINO: Franke 2, Sutton 15, Silins 2, Musumeci ne, Forray 14, Flaccadori ne, Gutierrez 8, Lovisotto ne, Gomes 7, Hogue 9, Lechthaler, Shields 14.
Allenatore: Buscaglia.
EA7 EMPORIO ARMANI MILANO: Goudelock 21, Micov 10, Vecerina ne, Pascolo ne, Tarczewski 6, Kuzminskas 15, Cinciarini 2, Cusin 1, Abass, Bertans 15, Jerrels 12, Gudaitis 14.Allenatore: Pianigiani.
ARBITRI: Paternicò-Begnis-Baldini
NOTE: Tiri liberi: Trento 22/25, Milano 10/11. Usciti per 5 falli: nessuno
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