Alma Trieste – Le norme sicurezza mettono a rischio chiusura l'Allianz Dome

La Commissione di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo ha dato ieri in serata il via libera all’agibilità dell’Allianz Dome, il PalaRubini. L’ok è arrivato dopo un attento esame alle modifiche adottate alla tribunetta adibita ad ospitare la stampa, ma con alcune riserve dovute alle procedure messe in atto per l’ottemperanza a tali rettifiche. Il rischio inagibilità, infatti, secondo la commissione era dovuto principalmente a un modus operandi poco ortodosso portato avanti dalla stessa Pallacanestro Trieste per la realizzazione delle modifiche, in quanto apportate senza seguire l’iter burocratico necessario, bensì mettendo davanti al fatto compiuto chi doveva giudicarle.

La riunione

Quella di ieri, iniziata attorno alle 15 e conclusasi solamente verso sera, è stata una riunione fiume che ha scongiurato il rischio di una chiusura per inagibilità dell’Allianz Dome, ipotesi comunque remota, ma per nulla incompatibile con la situazione in essere. Sul piatto non solo l’agibilità della nuova tribunetta per la stampa, ma anche una serie di problematiche riguardanti alcuni vizi di forma riscontrati nel corso degli ultimi mesi e che hanno indispettito l’organo decisore. La Commissione lamentava alla società biancorossa di basket un rispetto approssimativo delle procedure formali, travalicate a loro dire in più occasioni. In passato motivi di scontro si sarebbero avuti anche sull’autorizzazione riguardante lo stesso “Wall”, il cubone di centrocampo che dà al palazzetto di Valmaura una fisionomia accattivante e moderna.

Le tensioni

Non è la prima volta, secondo la Commissione, che la società di via Flavia ha sorvolato sulla prassi formale e questo sommarsi di episodi avrebbe fatto spazientire chi di tali autorizzazioni si occupa, ovvero i vigili del fuoco, chiamati già in altre circostanze a dare l’ok a un qualcosa su cui non erano stati interpellati in precedenza. Molto prima dell’episodio delle ormai famose panchine “da sagra” riservate alla stampa, esibite in occasione della prima partita casalinga di poche settimane fa, la prima criticità emerse quando, più di un anno fa, la Pallacanestro Trieste decise di creare delle zone di ristoro sui varchi di accesso alle tribune, che però a detta del Comando provinciale dei pompieri andavano a ostruire le vie di fuga presenti in loco. Ulteriore motivo di screzio fra la Pallacanestro Trieste e gli organi preposti alla valutazione dell’agibilità la si ebbe proprio in vista dell’inaugurazione del cosiddetto “Wall” che dalla scorsa primavera offre al pubblico una visione della partita di maggiore impatto, uno strumento che ha sicuramente arricchito il palazzetto, ma che fu accettato dall’apposita commissione con più di qualche riserva dovuta a una serie di iniziali carenze procedurali. I

Vari Interventi

L’impianto di via Flavia, gestito da due anni e per i prossimi 8 dalla Pallacanestro Trieste, rimane pur sempre un edificio di proprietà comunale. La convenzione firmata con il Comune nell’agosto del 2016 concede infatti alla società biancorossa di realizzare a proprio carico e a proprie spese qualsiasi iniziativa che ritenga opportuna per l’ottimizzazione della struttura. E in questo senso vanno considerate le opere di resty-ling avvenute nel PalaRubini nel corso dell’ultimo biennio. Di prestigio e dal grande esborso economico talune, come l’allestimento del citato Allianz Wall o il rinnovo del parquet, di carattere più modesto altri interventi, come per l’appunto lo spostamento della tribunetta stampa da bordocampo al secondo anello. Una nuova ubicazione che non è stata gradita dai vigili del fuoco, in quanto realizzata in un primo tempo senza i necessari criteri: da qui l’invito alla Pallacanestro Trieste allo smantellamento della tribunetta che non garantiva, a loro dire, la sicurezza degli occupanti (teoria avallata dalle tre cadute avvenute fra chi vi era seduto in occasione della prima di campionato) .

Gli adeguamenti

Ora la richiesta di ulteriori adeguamenti, dovuti a fronte dell’ennesimo ammonimento da parte della Commissione a ottemperare a ogni modifica strutturale secondo procedura, pena il mancato rinnovo per la Pallacanestro Trieste del certificato di protezione incendi (Cpi).

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