Il 24 agosto di dieci anni fa, davanti a oltre 11.000 spettatori nel palazzo di Pechino e a molti milioni di telespettatori nel mondo Stati Uniti e Spagna si affrontarono per l’oro olimpico e dettero vita ad una partita dal livello tecnico e agonistico così alto da essere stata proclamata “la più bella partita di tutti i tempi”.
Il primo tempo è fantastico. Approfittando dell’infortunio di Jose Calderon, che lancia in campo come playmaker titolare l’appena 17enne Ricky Rubio, gli americani vogliono controllare il tempo e imporre la loro difesa. Dopo solo dieci minuti, il punteggio è un impressionante 38-31! Nel secondo quarto Team USA accentua la spinta prendendo un vantaggio di 12 punti ma all’intervallo la formazione iberica è sempre in corsa e il tabellone segnapunti può essere quello finale di una qualsiasi partita: 69-61.
Nella ripresa diventa dura tenere il ritmo e mantenere percentuali di tiro superiori al 50%. Rudy Fernandez ci offre la schiacciata del torneo, sulla testa di Dwight Howard, ma è bravo Kobe Bryant tenere l’iniziativa nelle mani statunitensi. Mancano tre minuti e tredici secondi, gli uomini di Mike Krzyzewski conducono 104-99. Dwyane Wade attacca la difesa della zona spagnola e passa a Bryant. La guardia dei Lakers sciorina il suo repertorio contro Fernandez e piazza le sue triple. Lo spagnolo, alla fine, commette il suo quinto fallo e Bryant, indice sulla bocca, immortala l’immagine del torneo. Il Team USA vince infine 117-108 dopo un gioco leggendario in cui il vinto è stato magnifico e merita un rispetto eterno.
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