È la fine di un amore mai sbocciato. Roberto Piazza non è più l’allenatore di Modena. Boom! La bomba è servita. Anche se il comunicato parla di divorzio consensuale, a decidere è stato lui.
I ringraziamenti – La società, che lo ha sempre difeso pubblicamente, lo ringrazia. Ma è forte la sensazione che la vulcanica presidentessa Pedrini non credesse ormai più nella sua scelta fatta in estate. Che aveva portato a un piccolo ridimensionamento dell’organico, non certo dell’entusiasmo.
Fondamenta fragili – Roberto Piazza se ne va a testa alta, preferendo rimettere il suo mandato piuttosto che ritrovarsi esonerato più avanti. Perché ormai era questione di tempo. Nell’ultimo periodo le fragili fondamenta avevano iniziato a scricchiolare e l’eredità lasciata da Angelo Lorenzetti (ora a Trento) a pesare. Vittima, Piazza, di un rapporto evidentemente logorato con una parte dello spogliatoio, che la scadente prestazione di domenica a Verona ha solo confermato.
La tifoseria – La notizia non ha infatti colto di sorpresa nessuno. Ha però diviso la tifoseria, tra chi si è schierato a favore del coach e chi invece ha esultato per il suo addio. Dando ragione a qualche nostalgico da sempre convinto che uno di Parma non potesse allenare Modena. Il riferimento all’accesa rivalità degli anni ’80 tra Maxicono e Panini non è puramente casuale.
Prestazioni altalenanti – Rimane un addio inspiegabile. Pur con delle prestazioni altalenanti Piazza sulla panchina dei campioni d’Italia ha vinto 17 delle 21 partite del campionato, la Supercoppa Italiana a inizio stagione e conquistato i Playoff di Champions con due turni di anticipo. Ma si sa, Modena è una “Piazza” forse troppo esigente.
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