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    Due mesi di squalifica a Giuseppe Pirola per le dichiarazioni su Velasco

    Due mesi di squalifica e 200 euro di multa alla società: questa la sanzione inflitta dal Tribunale Federale della Federazione Italiana Pallavolo a Giuseppe Pirola, presidente della UYBA Volley Busto Arsizio, per le sue dichiarazioni successive al divorzio dal tecnico Julio Velasco in occasione della sua nomina a CT della nazionale femminile. Un (prevedibile) strascico disciplinare che si riferisce, in particolare, ai commenti contenuti in un’intervista della testata giornalistica Primo Piano Italia TV dello scorso 26 novembre, in cui Pirola accusava la Federazione di aver “abusato della nostra società provocando danni importantissimi dal punto di vista sportivo ed economico“. Il presidente della UYBA aveva inoltre parlato di “vicenda schifosa“, invitando gli organi di stampa a continuare a dare rilievo all’accaduto perché non cadesse nel dimenticatoio.

    Secondo il giudice, che ovviamente non si esprime sul merito della questione Velasco, l’atteggiamento assunto da Pirola sarebbe stato “quantomeno irriguardoso e diffamatorio nei confronti dei vertici federali e di tutto il movimento pallavolistico, oltrepassando così ogni diritto di critica pacificamente riconosciuto” nonché “i limiti della continenza espressiva, formale e sostanziale“. La sentenza prosegue affermando che Pirola avrebbe “accusato pubblicamente di mendacio la Federazione e i suoi rappresentanti, così violando palesemente la normativa federale” e definisce “ancora più grave” l’appello rivolto ai media, “in distonia con ogni principio di lealtà e probità“.

    La conclusione è lapidaria: “Le personali e plateali affermazioni rese dal signor Pirola devono considerarsi, indubbiamente, gravi, irrispettose, diffamatorie e lesive del decoro, reputazione e immagine dell’intera Federazione, e possono indurre erroneamente l’opinione pubblica a dubitare, impropriamente, dell’onestà e trasparenza dell’intero movimento pallavolistico e dei suoi organi“. Conclusioni da cui discende l’inevitabile sanzione a due mesi di sospensione da ogni attività federale. Un provvedimento che però, come accade purtroppo spesso in questi casi, finisce per assumere le sembianze di una punizione esemplare, senza fare alcun passo nella direzione della risoluzione di un dissidio che non è mai stato realmente affrontato, se non con poche e faticose parole dei protagonisti. E da cui la Fipav, comunque la si voglia vedere, è uscita danneggiata nell’immagine e nella credibilità.

    (fonte: Federvolley.it) LEGGI TUTTO

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    L’arbitro Bruno Frapiccini sospeso per due mesi per irregolarità nei rimborsi

    Di Redazione

    Un’altra sospensione “eccellente” nel settore arbitrale: il Tribunale Federale della Fipav ha sospeso per due mesi dall’attività Bruno Frapiccini, direttore di gara di Falconara Marittima (Ancona) con una ventennale carriera in Serie A, oltre che internazionale di Beach Volley. L’arbitro è stato sanzionato per aver richiesto un rimborso chilometrico per 4 trasferte lavorative tra il 2021 e il 2022, per le quali avrebbe dovuto utilizzare la propria autovettura, ma si era in realtà servito di un’auto a noleggio (circostanza che è prevista solo dietro concessione di un’apposita autorizzazione).

    Frapiccini non ha negato l’accusa, specificando di aver richiesto il rimborso alla Fipav in quanto “non avevo ravvisato differenze di costi tra l’una e l’altra procedura e (…) non avevo più il tempo di poter inoltrare la richiesta di autorizzazione per l’uso dell’auto a noleggio“. Va precisato che l’arbitro integralmente ha sostenuto di tasca propria i costi del noleggio e, di conseguenza, non ha richiesto per due volte lo stesso rimborso, come ipotizzato dalla Procura Federale.

    Il giudice, tuttavia, ha ritenuto che Frapiccini abbia “di fatto aggirato la procedura cui era tenuto, e della cui prassi o ancor meglio disciplina, prevista anche dalle apposite circolari sui rimborsi arbitrali, era perfettamente a conoscenza” e che, comunque, dal confronto tra le due spese emerga un “indubbio vantaggio economico a favore dello stesso Frapiccini, che neanche ha mai provveduto a rimborsare alla Fipav la differenza indebitamente percepita“. Per questi motivi il Tribunale Federale ha riconosciuto la violazione disciplinare a carico dell’arbitro e ne ha decretato la sospensione.

    Sempre per una presunta irregolarità nei rimborsi delle trasferte (anche se il caso era decisamente diverso) nei mesi scorsi era stato sanzionato anche l’ex arbitro Fabrizio Pasquali, peraltro non più in attività e neppure tesserato per la Fipav.

    (fonte: Federvolley.it) LEGGI TUTTO

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    Nuove squalifiche nel Beach Volley, sospesa per due mesi anche Giulia Toti

    Foto Facebook Giulia Toti Di Non è finita la battaglia legale tra la Federazione Italiana Pallavolo e AIBVC, l’Associazione Italiana Beach Volley Club, che ormai da alcuni anni organizza attività di Beach Volley “alternative” a quelle federali. Malgrado i tentativi di riavvicinamento tra i due enti, continuano infatti a piovere squalifiche sui giocatori “rei” di […] LEGGI TUTTO

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    Radiato l’allenatore accusato di molestie in provincia di Varese

    Foto Ufficio Stampa Olimpia Teodora Ravenna Di Il Tribunale Federale della Fipav ha emesso la sentenza di radiazione per l’allenatore di pallavolo della provincia di Varese che, all’inizio di ottobre, era stato denunciato alla Procura di Busto Arsizio per molestie sessuali nei confronti di una giocatrice minorenne. Il procedimento personale è ancora in corso, ma […] LEGGI TUTTO

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    Fipav Sicilia, sospensione di 4 mesi per il presidente Nino Di Giacomo

    Di Il Tribunale Federale della Fipav, con una sentenza dello scorso 9 novembre, ha decretato la sospensione da ogni attività federale per 4 mesi di Nino Di Giacomo, presidente del Comitato Regionale della Sicilia. Il dirigente è stato sanzionato per “” dell’ex presidente della Fipav Catania Giuseppe Gambero, che tramite Facebook lo aveva accusato di […] LEGGI TUTTO

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    Arbitro si tessera come dirigente e insulta i colleghi: sospeso per 4 mesi

    Di Redazione Comportamento minaccioso e frasi irriguardose nei confronti degli arbitri: fatti purtroppo tutt’altro che eccezionali, che si ripetono ancora con una certa regolarità anche nelle palestre di volley. Meno usuale è che a rendersi protagonista di questo tipo di condotta sia… un altro arbitro: è successo in provincia di Milano, a Cologno Monzese, dove Ivan Clobaz è stato punito con 4 mesi di sospensione per aver dato in escandescenze durante la partita di Under 16 femminile dello scorso 20 marzo tra Martesana Volley Cologno e New Volley Brianza. Pochi giorni prima, il 7 marzo, Clobaz si era tesserato come dirigente della Martesana, pur avendo già il tesseramento da arbitro: già di per sé una grave violazione del regolamento, del Codice Etico e del Codice di Comportamento Sportivo. Poi, durante il match, sono arrivate le offese ai colleghi Federico Villa e Federico Bettini, accompagnate dal lancio contro la tribuna di una “piastrina battimani” in legno. Il dirigente ha di fatto ammesso il suo comportamento, pur dichiarando di essere convinto che il tesseramento da arbitro fosse già scaduto; il Tribunale Federale, dunque, non ha potuto far altro che infliggergli una squalifica, pur in misura ridotta rispetto ai 6 mesi richiesti dalla Procura. (fonte: Federvolley.it) LEGGI TUTTO

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    Pesanti sanzioni per mancati pagamenti al VBC Mondovì e al presidente Augustoni

    Di Redazione Si conclude nel peggiore dei modi l’avventura del VBC Mondovì in Serie A. La società piemontese, che dopo la retrocessione in Serie A3 ha ceduto il diritto alla WiMORE Parma rinunciando all’iscrizione, è stata pesantemente sanzionata dal Tribunale Federale per non aver corrisposto ai giocatori i compensi pattuiti: in seguito a due diversi procedimenti disciplinari, il presidente Giancarlo Augustoni è stato interdetto per due anni da qualsiasi incarico federale, mentre alla società sono stati inflitti cinque punti di penalizzazione da scontare nel campionato a cui dovesse iscriversi. La sentenza sottolinea che i mancati pagamenti sono “documentalmente accertati” e sono stati ammessi dagli stessi incolpati; la pena inflitta è particolarmente severa perché a entrambi i soggetti è stata contestata la recidiva. (fonte: Federvolley.it) LEGGI TUTTO

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    Galatina, Lars Wilmsen sanzionato per aver abbandonato la squadra

    Di Redazione Era arrivato in Italia con grandi aspettative lo schiacciatore Lars Wilmsen, presentato lo scorso anno come un grande colpo di mercato dell’Efficienza Energia Galatina. Ma l’avventura del giocatore tedesco nel campionato di Serie A3 maschile è durata lo spazio di 5 partite, con 97 punti (30 nella sola gara contro Marigliano) e il 51% di efficacia in attacco: a fine novembre Wilmsen ha lasciato la squadra, che a fine stagione è retrocessa perdendo il Play Out contro Ottaviano. Un abbandono che oggi gli costa una squalifica di tre mesi (che peraltro difficilmente sconterà) da parte del Tribunale Federale. I giudici della Federazione Italiana Pallavolo, infatti, hanno ritenuto che lo schiacciatore abbia “unilateralmente deciso di interrompere il rapporto in essere con il sodalizio” e “preteso la risoluzione del contratto senza valide motivazioni“. Secondo la difesa del giocatore, all’origine di tutto ci sarebbe un contenzioso economico con il club; la sentenza sottolinea però che “finché il vincolo sussiste, sussiste anche l’obbligo per l’atleta di fornire le proprie prestazioni sportive, partecipando agli allenamenti e rispondendo alle convocazioni“, e dunque la condotta di Wilmsen risulta “immotivata, arbitraria e comunque contraria alle norme federali“. Wilmsen, peraltro, non si era presentato all’udienza online del 15 giugno, adducendo motivi di studio e ottenendo un rinvio alla settimana successiva. Anche in occasione della seconda udienza i legali del giocatore avevano presentato una richiesta di rinvio, questa volta rigettata. (fonte: Federvolley.it) LEGGI TUTTO