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    Tibor Benedek è morto: lutto nel mondo della pallanuoto

    Lutto nel mondo della pallanuoto: a 47 anni si è spento Tibor Benedek ex fuoriclasse dello sport acquatico che in Italia si era fatto conoscere indossando le calottine di Roma e Pro Recco, squadre con le quali era riuscito a vincere ben sette Scudetti in 13 stagioni complessive. È soprattutto con la formazione ligure che Benedek ha raccolto i maggiori successi vincendo quattro Champions League e altrettante Supercoppe europee tra il 2003 e il 2012.

    Attaccante, tra i più prolifici e temuti nella storia di questo sport, Benedek è stato per anni uno dei pilastri della Nazionale magiara con la quale ha vinto tre ori olimpici consecutivi (Sidney 2000, Atene 2004 e Pechino 2008) oltre a un Mondiale (Barcellona 2003) e a un Europeo (Siviglia ’97). Dismessa la calottina da giocatore, era passato ad allenare a bordovasca, cogliendo un importante successo con la sua Nazionale ai Mondiali di Barcellona del 2013.
    Benedek si è spento oggi all’età di 47 anni, (ne avrebbe compiuti 48 il mese prossimo), lasciando la moglie, Panni Epres, e tre figli che lo avevano supportato nella lunga e dolorosa battaglia contro il cancro cui alla fine si è dovuto arrendere.
    Il ricordo della Pro Recco
    Tanti i messaggi di cordoglio da parte del mondo della pallanuoto. In particolare, è stata la Pro Recco a voler ricordare il suo fuoriclasse mancino con un post apparso sul proprio profilo Twitter:

    ?? Addio leggendario #Tibor.
    ? Tra il 2001 e il 2012 hai illuminato la storia biancoceleste, uno dei più grandi e vincenti di sempre. Non ti dimenticheremo mai! Alla famiglia le più sentite condoglianze dal Club.
    ➡️ https://t.co/UPSETo6QnD pic.twitter.com/DljFBqBuhU
    — Pro Recco (@prorecco) June 18, 2020

    “Tibor era un uomo straordinario anxhe fuori dall’acqua. Un professionista umile e carismatico, che ha dimostrato nei fatti la partecipazione alla causa recchelina. Le più sentite condoglianze da parte di tutta la Società a familiari e amici. Addio grande Tibor, hai scritto un pezzo della nostra storia: non ti dimenticheremo mai”. LEGGI TUTTO

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    Tempesti e il sogno olimpico: “Io portabandiera a Tokyo”

    Stefano Tempesti é una vera leggenda per la pallanuoto italiana. A 41 anni, il portiere della Nazionale e dell’Ortigia non pare avere nessuna intenzione di appendere la calotta al chiodo e, anzi, guarda agli obiettivi del prossimo futuro. Fra questi, l’Olimpiade di Tokyo del 2021, che sarebbe la sesta per lui. Un traguardo monumentale, cosí come monumentale é il palmares dello stesso Tempesti, capace di conquistare in carriera la bellezza di 14 Scudetti, 13 Coppe Italia e 5 Champions League.Un palmares che lo rende di diritto uno dei principali atleti del panorama Nazionale. Ecco perché, in vista dei Giochi di Tokyo del prossimo anno, una sua candidatura a portabandiere della squadra azzurra:“Fare la sesta Olimpiade e portare la bandiera a 41 anni sarebbe qualcosa di irripetibile per la pallanuoto” ha commentato Tempesti, che con la Nazionale si é laureato Campione del Mondo a Gwangju, in Cina, nel 2017 e a Pechino,nel 2011. Tempesti con l’Ortigia ha disputato una buona stagione, concludendo terzo alle spalle delle corazzate Pro Recco e Brescia, prima che la pandemia venisse a bloccare la stagione.Proprio del caso Covid il portiere pratese ha parlato ai microfoni di Rai Radio uno:“Se sia giusto tornare a gareggiare dopo il blocco causato dalla pandemia? Credo che la domanda vada posta a chi ci governa. Credo che sia giusto ripartire, ma a questo punto abbiamo aspettato tanto e la sicurezza di noi atleti e addetti ai lavori venga prima di tutto. Una ricaduta ora sarebbe mortale per la pallanuoto e lo sport italiano”. LEGGI TUTTO

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    Magnini pensa al ritorno: “A settembre decido,Tokyo è il mio sogno nel cassetto”

    Filippo Magnini, da molti considerato il miglior stileliberista di sempre,  non esclude di riprendere a nuotare a livello agonistico. Il rinvio dei Giochi Olimpici dal 2020 al 2021 consente all’ex nuotatore azzurro di sognare un’altra partecipazione alle Olimpiadi. L’ex capitano dell’ Italnuoto, scagionato dalle accuse di doping e pronto a diventare presto papà guarda al futuro con rinnovata fiducia: “Ad oggi è solo un pensiero, a settembre prenderò una decisione” dichiara ai microfoni di Skysport Magnini e aggiunge che “il miracolo, a 39 anni, sarebbe quello di partecipare all’Olimpiade”.

    L’obiettivo dell’ex nuotatore non è tanto la volontà di tornare a vincere ma quella di aiutare il mondo del nuoto: “Lo farei solo per aiutare il mio sport, tra i più colpiti in epoca Covid-19. Il mio ritorno potrebbe riaccendere la luce su questo sport”. A dargli la carica e la giusta motivazione proprio il rinvio dei Giochi Olimpici in quanto, precisa lo sportivo: “Per molti atleti un anno in più può essere uno svantaggio ma per un atleta come me, che ha smesso da tre anni e che dovrebbe rimettersi in piazza, avere un anno in più è un vantaggio. Il destino potrebbe aver giocato a mio favore”.

    Al momento, aggiunge Magnini, “mi alleno per divertimento e non certo per preparare un’Olimpiade, ma andare a Tokyo è il mio sogno nel cassetto“ e aggiunge “l’entusiasmo è tanto, perché dopo ventisette anni di carriera, quella macchia non la volevo assolutamente. Ho sacrificato molto tempo della mia vita, energie mentali, fisiche ed economiche per andare fino in fondo perché ero sicuro che la verità sarebbe venuta a galla, ed è stato così. E quindi adesso ho una bella spinta emotiva, per tutte le cose della vita e anche per sognare l’Olimpiade!! Tengo il sogno nel cassetto e poi, da settembre, vedremo se si materializzerà”. Appare evidente il riferimento dell’ex nuotatore, allo scandalo del doping che lo ha visto coinvolto, ma da cui ne è uscito a testa alta dimostrando la sua innocenza: “Mi hanno accusato di tentato doping venti giorni prima di un’Olimpiade, ma non sanno che non avrebbe nemmeno fatto effetto. Hanno chiesto otto anni di squalifica a un atleta mai risultato positivo. Ho lottato tre anni contro un’ingiustizia”. E sempre sulle accuse di doping Magnini aggiunge: “In questi tre anni ho avuto tante persone del nuoto che mi sono state vicine e ho pensato anche a un ritorno con il passare dell’età ho capito quali erano gli obiettivi”. LEGGI TUTTO

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    Slittano a dicembre 2021 i Mondiali in vasca corta

    Dopo le Olimpiadi e gli Europei slittano di un anno anche i Campionati Mondiali di nuoto in vasca corta (25 metri). La rassegna in programma a dicembre ad Abu Dabhi è stata, infatti, spostata al 2021 e si terrà dal 13 al 18 dicembre, sempre ad Abu Dabhi. A renderlo noto la Federnuoto internazionale, attraverso il presidente Fina Julio C. Maglione, che ha dichiarato: “Abbiamo lavorato in stretta collaborazione durante le ultime settimane con le autorità degli Emirati Arabi Uniti su questo argomento e crediamo che questa sia la soluzione più adatta per tutti coloro che prendono parte a questa competizione“. La decisione è presa, principalmente, a salvaguardia della salute degli atleti e degli accompagnatori, visto lo stato di incertezza legato all’evoluzione di pandemia di Coronovirus in tutto il mondo. Ma il rinvio della kermesse sportiva, aggiunge Maglione, è dovuto anche “alla disparità di allenamenti che in questi mesi gli stessi atleti hanno potuto svolgere attenendosi alle diverse normative nazionali”. Appuntamento, quindi, a dicembre 2021 ad Abu Dabhi per quello che, conclude il presidente della Fina, “sarà un grande traguardo e sarà ancora una volta una forte fonte di ispirazione per lo sviluppo del nuoto e dell’acquatica nella regione“.

    Si terrà, invece, a Doha nel Quatar il 5 giugno 2021 il Congresso generale della Fina che leggerà la sua dirigenza per il periodo 2021-2025. I nuovi dirigenti cominceranno il loro mandato subito dopo la conclusione dei Giochi olimpici di Tokyo.

    Gli appassionati del nuoto dovranno, quindi, attendere il 2021 per le manifestazione sportive: previsti dal 10 al 23 maggio gli Europei a Budapest, in estate le Olimpiadi di Tokyo e per concludere a dicembre i Mondiali in vasca corta negli Emirati Arabi. Al  momento per il 2020, a livello internazionale,  previsto l’Isl (International Swimming League) che dovrebbe tenersi in Australia tra ottobre e dicembre. Si ipotizzano, inoltre, a livello nazionale un Trofeo a Roma ad agosto e i Campionati  invernali a fine anno. LEGGI TUTTO

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    Pallanuoto, il settebello riprende ad allenarsi

    Buone notizie per il settebello della Pallanuoto. La squadra di coach Campagna, in attesa che le varie Federazioni dettino linee guida riguardo la prossima stagione e la ripresa degli allenamenti collettivi, si ritroverà in due ritiri separati, a Camogli e Roma, dove gli atleti convocati svolgeranno sessioni di allenamento individuale sotto gli occhi attenti dello stesso Campagna e di Andrea Pisano, tecnico di Chiavari.
    Pallanuoto, il Settebello si ritrova in ritiro per riprendere gli allenamenti
    Buona notizia per la pallanuoto italiana. I componenti della Nazionale guidata da Alesandro Campagna si ritroveranno in due ritiri separati, a Camogli e Roma (nel centro Federale di Pietralata), dove svolgeranno sessioni di allenamento individuale, dal 18 al 31 maggio, sotto gli occhi attenti dello stesso Campagna e il suo staff e di Andrea Pisano, coach di Chiavari. Il mondo della pallanuoto si è fermato dopo che la LEN ha decretato la sospensione di tutte le Coppe europee per questa stagione, e la FIN ha sospeso il campionato.
    Il commissario tecnico Campagna ha accolto favorevolmente la notizia parlando di un ritiro necessario a “Far recuperare l forma ai ragazzi, che non sono abituati ad uno stop così lungo. Tre mesi di stop sono tanti, e tutta l’attività nazionale ha bisogno di ripartire. Detto ciò, certezze non ne abbiamo e aspettiamo le decisioni del governo e del Comitato Tecnico Scientifico per capire come si evolveranno le cose”.
    Pallanuoto, i convocati di Campagna per il ritiro

    Questa la lista dei giocatori che parteciperanno al ritiro della nostra Pallanuoto: Nicolò Figari, Andrea Fondelli, Edoardo Di Somma, Stefano Luongo, Pietro Fagioli, Matteo Aicardi, Alessandro Velotto, Francesco Massaro, Lorenzo Bruni, Luca Damonte, Filippo Ferrero, Stefano Tempesti. LEGGI TUTTO

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    Michael Phelps e la quarantena: “Non mi sono mai sentito così a pezzi”

    La pandemia per il Coronavirus e il relativo periodo di quarantena forzata per arginare i contagi in tutto il mondo ha messo a dura prova tutti, anche i protagonisti dello sport. Tra loro spicca l’olimpionico Michael Phelps, che per 23 volte ha conquistato la medaglia d’oro ai giochi olimpici con il contorno di tre argenti e due bronzi.

    L’ex nuotatore non ha esitato a mettersi a nudo, in un’intervista al canale americano ESPN aprendosi a 360 gradi ha confessato paure e timori che hanno caratterizzato questo lungo periodo di isolamento forzato: “La pandemia è stata una sfida che non mi sarei mai aspettato. Non mi sono mai sentito così impotente, a pezzi. Restare chiuso in casa a chiedersi: quando finirà? Come sarà la vita quando la pandemia sarà finita? Sto facendo tutto il possibile per essere al sicuro? La mia famiglia lo è? Tutto questo mi ha fatto impazzire“.
    Una sola cosa ha dato all’ex-nuotatore americano la forza di andare avanti: la sua famiglia, unico rifugio e porto sicuro; in particolare gli abbracci del figlio Boomer, 4 anni che, dichiara l’ex olimpionico al canale statunitense “a volte mi abbraccia e mi dice che mi vuole bene“.

    Ancora una volta quindi Phelps non nasconde i suoi problemi di depressione, la precedente confessione alla vigilia delle Olimpiadi di Rio del 2016 quando, per la prima volta li condivise pubblicamente: “non è stato facile portarli alla luce. Aprirsi, però, mi ha tolto un peso enorme e mi ha semplificato la vita“. Quello dell’ex nuotatore, originario di Baltimora, è dunque un messaggio di speranza per le persone che come lui, soffrono di ansia e depressione, un invito ad aprirsi e a non vergognarsi dei propri problemi. LEGGI TUTTO

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    Cristina Plevani: “Sono riflessiva di natura. Forse, perché sono solitaria”

    Prosegue il nostro viaggio per scoprire come questa emergenza Covid-19 sta cambiando (e come cambierà) la nostra vita quotidiana. Oggi, ha accettato di rispondere a una serie di domande per un’intervista in esclusiva Cristina Plevani: presentatrice radiofonica, opinionista e inviata tv, istruttrice Fin, fitness e hydro bike.

    Ciao Cristina, grazie per la tua disponibilità. In cosa maggiormente è cambiata la tua vita quotidiana durante questa emergenza da nuovo Coronavirus?“Grazie a te per l’intervista e per avermi inserita nella categoria degli ‘sportivi’ e in tutte le altre categorie da te elencate. Io mi sento solo Cristina, senza etichetta. Ad essere sincera la mia vita con l’arrivo del virus non è cambiata molto, perché lavorativamente parlando, ero ferma da ottobre. Ovvero, da quando avevo deciso di mollare tutto per intraprendere il cammino di Santiago in solitaria col mio cagnolino Nano. Quindi, ero a casa in attesa di iniziare un nuovo lavoro”.
    C’è un aspetto positivo di questo stop?“Di aspetti positivi ce ne sono tanti. Dipende se si è stata in grado di vederli e di viverli: ri-pensare a vivere la famiglia, la natura è rinata, l’aria è più pulita”.
    Per molte persone questo periodo di stop è stata anche una specie di pausa introspettiva. Lo è stata anche per te?“Sono riflessiva di natura. Forse, perché sono solitaria. Ho sperato di non ammalarmi perché avevo a che fare con qualcosa di oscuro e feroce nella sua velocità a farti perdere tutto”.
    A più riprese viene detto che nulla sarà come prima. Secondo te, cosa caratterizzerà di più in positivo e in negativo il futuro?“L’uomo non cambierà. Appena si tornerà a pieni ritmi dimenticherà tutto velocemente. Cambieranno i ritmi, il modo di lavorare. Sperando di riuscire a tornare a lavorare”.
    Dopo questa lunga fase di lockdown molte persone riprendono a fare attività fisica. Ci puoi fornire una serie di utili consigli?“Non sono la persona adatta a dare consigli, non sono una personal trainer. Io mi sono allenata in casa perché avevo la fortuna di avere il rullo per la bicicletta (che era chiuso ancora nuovo in una scatola da tre anni). Se non l’avessi avuto, forse avrei vinto il record di permanenza sul divano”. 
    Qualche indicazione sull’alimentazione?“Chi fa sport in modo costante è più bravo di me a gestire la propria alimentazione. Chi ha bisogno di regole e di delucidazioni sono quelle persone, spesso donne, che pensano di dimagrire e di risolvere i problemi correndo dietro a barrette, tisane dimagranti, senza fare nessuno sforzo fisico”.
    A tuo avviso questa emergenza Covid-19 come inciderà nelle attività in piscina?“Sto attendendo con curiosità le direttive per capire come e quando riapriranno gli impianti sportivi. Insegnare nuoto ai principianti senza contato fisico, la vedo un po’ dura”.
    L’anno scorso hai fatto il Cammino di Santiago di Compostela (675 km in un mese), hai seguito una preparazione particolare?“Nessuna preparazione fisica o mentale. Avevo solo deciso di partire e lo volevo fare il più velocemente possibile”.
    Raccontaci, anche, una suggestione particolare che ricordi.“Ho camminato tra ottobre e novembre da Lisbona a Santiago: 20 giorni con zaino e cagnolino in braccio. Oggi, penso a come sono riuscita a camminare ore e ore con la testa bassa sotto un cappuccio. La mattina mi svegliavo e camminavo. Sapevo che in un paio di ore avrei percorso una decina di km. Calcolavo i ritmi così. Volevo arrivare. Volevo arrivare ad ogni tappa come fosse una gara. Un cammino da fare e rifare più volte nella vita. Il senso di libertà è impagabile. Le persone che incontri sono uno scambio reciproco. Il mondo di tutti i giorni lo dimentichi, a me non mancava per nulla. In questi giorni, ho letto del viaggio in bicicletta di Jovanotti, beh… lo invidio. Mi piacerebbe farlo”.
    Un consiglio che vuoi indicare a chi ama fare sport insieme al suo fedele amico a quattro zampe?“Il mio Nano è un maltese, quindi piccolo e gestibile. Andando in un periodo non affollato, anzi, quasi deserto per i pellegrini, non ho avuto problemi a trovare pernottamento. I cani non sono bene accetti, soprattutto in Spagna. Nei bar o ristoranti non posso entrare. Sono stata fortunata a dormire tutte le notti anche se un paio di volte ho avuto paura di trovarmi in strada”.
    Il tuo primo pensiero quando apri gli occhi alla mattina, e l’ultimo prima di addormentarti? “In inverno appena mi sveglio penso: che palle, non voglio alzarmi. In estate sono più allegra… le giornate lunghe e il bel tempo aiutano il mio umore. Dovrei vivere sempre in luoghi caldi, l’inverno non vivo, sopravvivo. Una noia”.
    C’è un breve consiglio che vuoi dare in conclusione di questa nostra chiacchierata?“Nessun consiglio, non mi sento portata”.

    Grazie Cristina, spero di averti presto nuovamente ospite in una prossima intervista.“Grazie a te per la gentilezza”. LEGGI TUTTO

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    Federica Pellegrini, Tokyo 2021: “Il traguardo è ben chiaro”

    L’organizzazione delle Olimpiadi di Tokyo 2021 è ancora incerta, ma i grandi campioni del mondo certamente non si fermano. Federica Pellegrini, la Divina del nuoto azzurro, ha ripreso gli allenamenti al Centro Federale di Verona ed ha rilasciato le sue ultime dichiarazioni a riguardo per Sky Sport. Inoltre, la campionessa è stata scelta proprio in questo periodo da Michelin come ambasciatrice di una campagna promozionale online avente lo slogan “Performance fatte per durare”. Nello spot si può notare il parallelismo fra la velocità dell’incredibile nuotatrice e dei motori.

    Federica Pellegrini: le dichiarazioni riguardo Tokyo 2021La Divina ha risposto alle domande di Sky Sport dicendo subito: “Il traguardo ce l’ho ben chiaro, arrivare alla mia quinta Olimpiade, ma in questo momento la parte più difficile per noi atleti è la programmazione. Per ora c’è solo una data certa, Tokyo appunto, ma mancano tutte le date intermedie, sono state cancellate tutte le gare del 2020. Ci hanno detto che torneremo a gareggiare solo nel 2021. Noi atleti aspettiamo di capire se si possano programmare alcuni eventi magari in autunno, sarebbero test importanti in base ai quali fissare i successivi cicli di lavoro“. Successivamente la Pellegrini ha spiegato un po’ come ha vissuto questo periodo del lockdown, specificando anche le difficili conseguenze: “È stato un periodo traumatico, per me come per tutti. Io per carattere sono già molto introspettiva e quindi direi che mi conosco bene. Certo, sono cambiate molte abitudini, alcuni progetti sono stati messi per forza in stand-by o rimandati, il mio delle Olimpiadi ma pure i programmi di chi fa altri lavori“.
    Ha proseguito poi chiarendo le sue sensazioni riguardo lo stop delle gare dicendo:”Psicologicamente è difficile allenarsi senza avere un obiettivo a breve termine. Pensare ad un anno e mezzo di soli allenamenti rischia di diventare un periodo davvero lungo. Per noi è troppo importante gareggiare, sentire l’adrenalina addosso, ascoltare il boato del pubblico. Anche solo la presentazione ufficiale prima di andare sul blocco di partenza è uno stimolo enorme che viene a mancare. Chiariamo bene, la mancanza di gare non è assolutamente un lamento, è un dato di fatto. Era fondamentale tornare in acqua e meno male che siamo riusciti a farlo. Sarebbe stato peggio non nuotare per 5 mesi!”. La campionessa ha anche sottolineato, come sempre, l’importanza della determinazione e della costanza nel suo sport ed ha aggiunto dichiarazioni anche riguardo il suo rapporto con il nuoto ed il suo futuro: “Il ruolo delle donne è un tema che ho affrontato da sempre. Nel nuoto devo pure dire che le donne sono al pari degli uomini, non ci sono differenze di salari o premi. Ho sempre detto che Tokyo resta il mio obiettivo finale ma devo pure tenere conto di avere 32 anni quando le mie avversarie ne hanno 17 e sono nel pieno della loro forza fisica. Non lascerò le gare perché non sopporto più il nuoto, anzi. L’acqua resterà sempre una parte importante per me, ma vorrei fare anche altro nella vita, fa parte del normale processo di evoluzione umana“.
    Federica Pellegrini ha voluto anche parlare dei lati positivi di questo periodo, ovvero:”L’aspetto positivo è che proprio in questa fase di grande difficoltà per l’intero Paese noi italiani ci siamo ritrovati molto più uniti come nazione, soprattutto all’inizio del lockdown. A livello pratico io avevo comprato i biglietti aerei e prenotato l’albergo per i miei genitori a Tokyo, magari si fanno un viaggetto in Giappone quest’estate da soli se si potrà ripartire!“.
    Cosa pensa Federica Pellegrini riguardo la partnership con la Michelin
    La Divina ha ironizzato molto durante l’intervista riguardo questo punto della sua carriera, ad esempio ha detto:”La velocità è una mia passione, a patto che non mi propongano un test. Io non ho la patente della moto, al limite sceglierei le quattro ruote e la Formula Uno“. E ancora: “ Diciamo che ho quattro ruote, due braccia e due gambe, ed una quinta ruota che me la sono sempre portata appresso: la mia determinazione”. La Pellegrini ha poi concluso sorridendo dicendo: “Spero che le mie gomme reggano fino a Tokyo 2021“.

    Le ultime dichiarazioni di Federica Pellegrini per il calcio e tutti gli altri sport. “Io non ho criticato il calcio! La mia era una provocazione bella e buona: non dimenticatevi che esistono anche gli altri sport. Ci hanno ascoltato, quindi posso dire che è stata un po’ come una nostra vittoria, ma non era un discorso a discapito del calcio, so quanto sia importante come traino economico. A livello sociale per i tifosi è importante che il campionato riprenda come magari i tifosi della pallavolo pensano lo stesso del loro sport. Diciamo che la difficoltà del calcio in questo momento è comune a tutti gli sport di squadra, è un dato di fatto purtroppo“. LEGGI TUTTO