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    Basket, i giovani italiani crescono. E l’esempio del maestro Belinelli

    Giovani leoni crescono e del resto hanno un esempio da seguire e applaudire. È Marco Belinelli. Il bolognese che arrivato nella Nba ha dovuto conquistarsi tutto con il lavoro, arrivando a vincere la gara del tiro da tre all star e infilandosi un anello al dito, in questa stagione ha faticato a trovare spazio, perché coach Scariolo aveva un’idea precisa. In Serie A comunque Beli è sempre stato protagonista, non ha praticamente polemizzato se non a un certo punto. Il grande coach e il grande giocatore si sono poi chiariti e da quel momento, vista anche la necessità di averlo di più in campo causa infortuni altrui, Belinelli è diventato sempre dominante in attacco, mostrando di poter aprire la valigia dei trucchi, finte e movimenti per prendere fallo, non solo tiri che finiscono puntualmente a canestro. Scariolo sperava di non spremerlo, in vista del finale di stagione, ma ora non può farne a meno. LEGGI TUTTO

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    Eurolega, Virtus Bologna colpaccio in casa dell'ASVEL e playoff a portata di mano

    LIONE (Francia) – Nella 23ª giornata di Eurolega splendida e pesantissima vittoria per la Virtus Bologna. Dopo il successo di martedì sulla Stella Rossa, le V Nere di coach Scariolo passano anche in casa dell’ ASVEL Villeurbanne per 64-77, avvicinandosi ulteriormente alla zona play-off.
    Decide un mostruoso Belinelli
    Fondamentali per il successo degli emiliani, i 21 punti di un magnifico Marco Belinelli, finalmente protagonista per la Virtus e il campionato italiano. LEGGI TUTTO

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    Virtus europea, Belinelli out. Scoppia un caso per Scariolo

    Una volta le sbroccate si facevano prendendo da parte un cronista, investito del ruolo di confessore. Oggi invece si pubblica un tweet, senza nemmeno usare le parole. Scariolo non aveva incluso Belinelli tra i “tre italiani che possono giocare veramente, tutti nello stesso ruolo”, ribadendo anche dopo il successo su Venezia per l’ennesima volta quanto il roster della Virtus sia sbilanciato sugli esterni. Beli, retrocesso di fatto nelle gerarchie interne dietro a Hackett, Pajola e Mannion, ha spedito in rete 12 emoji “facepalm”, che per i meno avvezzi significano frustrazione e imbarazzo. Segno tangibile che le tante gare in cui l’ex Spurs ha scritto “non entrato” a tabellino in Eurolega sono di difficile digestione per il tiratore di San Giovanni in Persiceto. È evidente che tra i due qualcosa si è rotto. La scorsa settimana Belinelli non ha messo piede in campo nemmeno nel furto con scasso dell’Olympiacos alla Segafredo Arena, mentre in campionato ha giocato 18′ con la Reyer, in linea con gli altri nove giocatori impiegati. Stasera col Panathinaikos si prospetta un’altra gara da seduto per Belinelli, salvo inversioni di rotta.

    Un tema su cui Sergio Scariolo glissa nelle notarelle ufficiali pre-gara: «Il Panathinaikos è in ottima forma. Ha recuperato molti uomini. Sfrutta un sistema di gioco solido in cui in tanti possono segnare. Noi vogliamo continuare a competere e a crescere: l’obiettivo è perdere meno palloni e mantenere alta l’intensità in difesa per tutta la partita. La strada è lunga, ma la direzione intrapresa è quella giusta».

    La tensione è anche figlia degli eurorisultati altalenanti. Con 15 partite da giocare non è il caso di parlare di ultima spiaggia, ma la Virtus tredicesima a due vittorie di distanza dalla zona playoff non è che possa lasciare molti altri punti interni per strada. Marshall Glickman, attuale reuccio dell’azienda Eurolega, mette Bologna tra le papabili per l’espansione a 24 squadre nel 2025-2026: un segnale positivo per il futuro, però come diceva Baglioni la vita è adesso. La Virtus sarà al completo (tranne i lungodegenti Abass e Menalo), e questa è quasi una novità. Anche ad Atene i bianconeri si sono sentiti defraudati dai fischietti: ko al supplementare, giocatosi senza che al 40′ esatto venisse sanzionato un fallo solare su Ojeleye. Com’è, come non è, proprio con le greche il conto non torna mai. Stasera in Fiera il capo-arbitro sarà Borys Ryzhyk, l’ucraino incluso lo scorso aprile nel corpo arbitrale italiano, al centro di diverse polemiche durante la finale scudetto con l’Olimpia. I dietrologi avranno sicuramente pane per i loro denti cariati. LEGGI TUTTO

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    Basket: l'addio di Belinelli e Hackett all'azzurro, il ritorno di Datome

    TORINO – Adesso la festa è passata. Il debutto dolce, nella casa di famiglia traboccante di gente e passione, contro la Slovenia di Luka Doncic, seppure con una sconfitta pesante (71-90) quanto prevedibile anche nelle dimensioni, è alle spalle. La luna di miele con il nuovo ct Gianmarco Pozzecco proseguirà, ci mancherebbe. Ma la prossima partita contro l’Olanda del ct Buscaglia il 4 luglio assegnerà già due punti importanti. Non per la prima fase ormai scontata di qualificazione mondiale, ma per la seconda al via a fine agosto e in preparazione agli Europei che inizieranno a Milano il 2 settembre prossimo.
    L’ADDIO DI BELI E HACKETT Intanto il ct ha fatto chiarezza su un tema che avrebbe potuto continuare a suscitare equivoci. Era arcinoto a tutti che Marco Belinelli e Daniel Hackett non sarebbero tornati in Nazionale, DH23 dopo un ritiro annunciato con correttezza e ufficialmente nel 2019. Pozzecco ha siglato la fine della vicenda con parole misurate, illustrando i colloqui avuti. Il prossimo passo della federazione, auspichiamo, dovrebbe essere l’organizzazione di una partita d’addio alla Nazionale per i due campioni che tanto hanno dato all’azzurro (e chi dice non sia stato così è in malafede, oppure non capisce). A suo tempo, ovvio, ma la memoria va mantenuta e nutrita. Anche da eventi appositi.
    GIGI C’È SEMPRE Altrettanto sicuro era il ritorno di Gigi Datome. Il capitano per la Nazionale c’è sempre stato, se in salute. A volte anche malconcio, tanto da mettere a repentaglio pezzi di carriera. Ha per esempio, compromesso il suo percorso Nba, per l’azzurro. Gigi darà un esempio fondamentale nel raduno a Brescia da martedì 28. Anche se per questa settimana mancherà Nicolò Melli, uscito acciaccato dalla finale scudetto e bisognoso di riposo per arrivare carico a un’estate importante.
    CHI VIENE E CHI RESTA Rientrano sette finalisti scudetto: i milanesi Biligha, Alviti, Baldasso, Datome, i virtussini Tessitori, Ricci, Pajola, poi Simone Fontecchio reduce dai playoff nella Liga. Otto sono i confermati da questo primo raduno di un azzurro molto sperimentale. E se appariva scontato tenere il difensore esimio John Petrucelli dopo il debutto, la novità a sorpresa e però avvalorata dalla prestazione in campo è Tomas Woldetensae, il ragazzo emiliano di origine eritrea rientrato la scorsa stagione dagli anni di studio (in ogni senso) negli States. Il disegnatore che ha tiro e fisico e perfetta coscienza dei propri limiti e pregi, saprà rendersi utile come contro la Slovenia. Il bello di Tomas è che correndo per il campo sembra danzare leggero con movenze che parevano dimenticate. Intanto potrà raccontare ai nipotini di aver rubato palla a Doncic nella prima azione in Nazionale. Come avranno notato tutti, manca un protagonista della qualificazione olimpica: Nico Mannion. Ha altro a cui pensare il playmaker reduce da stagione impervia fin dall’inizio tormentato da un virus gastrointestinale. Nico deve decidere del suo futuro. Chi guida una Nazionale deve cogliere anche gli umori di un giocatore. A volte si fa bene a non chiamarlo. A volte basta parlarci. E Poz sa parlare. Meglio, molto meglio utilizzare l’irrefrenabile grinta ed etica lavorativa di Tommy Baldasso. Del resto, mai sottovalutare il play-guardia torinese.
    OKEKE Il Poz ha ricevuto altre buone notizie dal debutto. Ha scoperto che Luca Severini, uno degli 8 confermati, è un lottatore intelligente, cresciuto alla corte di coach Ramondino. E perciò è un soldato che non spreca in campo, né si perde in banalità. Poi c’è Leo Okeke e qui si apre una parentesi importante: perché un 2,10 così mobile e atletico, con braccia smisurate e però anche tocco, Italia nostra non lo ha mai avuto. È molto da costruire, ma è sfrontato. Deve studiare il gioco e tanto, ma ha mezzi abbacinanti su cui un allenatore vero non può non essere stimolato e trascinato a lavorare. Il resto verrà, ma il futuro è appena cominciato. E paradossalmente per questo progetto studiato e preparato nei dettagli da Salvatore Trainotti, manager delle nazionali, l’Europeo prossimo è solo una tappa. L’approdo è Parigi 2024 e ancor più Los Angeles 2028. Con Banchero, Procida e Spagnolo, ovviamente LEGGI TUTTO

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    Virtus Bologna, si ferma Belinelli: out 40 giorni

    BOLOGNA – Martedì di Eurocup dolce amaro per la Virtus Bologna perché al successo a Venezia, nel giorno del debutto di Daniel Hackett, si è aggiunto l’infortunio di Marco Belinelli. I controlli svolti negli ultimi due giorni hanno evidenziato una lesione di secondo grado al bicipite femorale della coscia sinistra. Il giocatore ha già iniziato le terapie specifiche e i tempi di recupero sono stimati in circa 40 giorni. Questo ha comunicato la società campione d’Italia che domenica (ore 20.45 al PalaDozza) nel derby contro la Fortitudo dovrà fare a meno del capitano, di Alessandro Pajola e anche dell’ultimo arrivato Toko Shengelia oltre agli altri indisponibili Abi Abass ed Ekpe Udoh. LEGGI TUTTO

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    Virtus Bologna, Belinelli infortunato: fermo 40 giorni

    BOLOGNA – La Virtus Bologna campione d’Italia dovrà fare a meno del suo capitano Marco Belinelli per 40 giorni. L’ex San Antonio si è infortunato nelle prime battute del match vinto martedì a Venezia in occasione del 14° round di Eurocup. Belinelli si è sottoposto a controlli che hanno evidenziato una lesione di secondo grado al bicipite femorale della coscia sinistra. Coach Sergio Scariolo perde un altro pezzo importante del roster in vista del derby di domenica contro la Fortitudo (ore 20.45 al PalaDozza) perché, oltre al capitano, non saranno disponibili: Alessandro Pajola, l’ultimo arrivato Toko Shengelia oltre ad Abi Abass ed Ekpe Udoh. LEGGI TUTTO

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    Serie A, la Virtus Bologna soffre ma poi batte Cremona 79-71

    BOLOGNA – La Virtus Bologan vince per 79-71 l’anticipo della 18ª giornata di campionato contro la Vanoli Cremona grazie a 20 punti di Marco Belinelli. Successo sudato per i ragazzi di Scariolo che, dopo aver chiuso il primo quarto sul 25-12 (grazie ad un break di 21-4), hanno perso ritmo tanto far rientrare Cremona fino al pareggio sul 56-56 dopo 2′ dell’ultima frazione. Peppe Poeta tiene sulle spine i campioni d’Italia ma negli ultimi 3 minuti arriva la svolta: Belinelli realizza 4 punti nel parziale di 10-2 con il quale i bianconeri hanno chiuso la partita assicurandosi il referto rosa. Virtus momentaneamente in testa alla classifica in solitaria in attesa della sfida di domenica tra Olimpia Milano (che deve ancora recuperare il match a Treviso) e Fortitudo Bologna. LEGGI TUTTO