More stories

  • in

    F1, L’ipocrisia corre sull’incolpevole roulette di Las Vegas

    2023 Las Vegas Grand Prix, Thursday – LAT Images

    “Sono un ipocrita”, così si definiva Sebastian Vettel un anno fa, a pochi giorni dall’addio alle attività agonistiche.
    La questione, in quel caso, era l’incompatibilità tra le tematiche ambientali, delle quali il campione tedesco si era fatto paladino negli ultimi anni di carriera e la sua vita da pilota di Formula 1, professione che ti porta a bruciare benzina praticamente sin dal grembo materno…
    L’onestà intellettuale di Vettel è sempre stata encomiabile e dopo il weekend di Las Vegas verrebbe da dire che in molti dovrebbero andare a lezione da Seb: da Toto Wolff a Max Verstappen, dalla FIA alla Formula 1 stessa.
    TOTO E IL TOMBINO
    Il team principal della Mercedes, che lo scorso campionato si era speso nella battaglia per la sicurezza in merito alla grana del porpoising, questa volta ha deciso di liquidare l’incidente di Sainz – lo spagnolo ha sollevato un tombino non saldato correttamente nel corso delle FP1 – bollandolo come : “uno stupido tombino”.Il super manager austriaco era uno di quelli che parlava di “piloti mandati al macello” sotto i sobbalzi del porpoising, invitando la Federazione a intervenire urgentemente rispetto a una questione che definiva prettamente “medica”. E dire che il povero Carlos, pure penalizzato (causa l’obbligatorio cambio della batteria danneggiata), ha rischiato seriamente di riportare gravi conseguenze, perdendo momentaneamente l’uso delle gambe e trovandosi con il sedile squarciato a pochi centimetri dal suo corpo. Quindi per il nostro Toto il poproising era una questione di emergenza nazionale mentre l’incidente di Sainz è un semplice capriccio di Ferrari. Molto male Toto.

    MAX E LO SPETTACOLO
    Altro campione di ipocrisia: Max Verstappen. L’olandese è sbarcato giovedì in Nevada dichiarando: “questo Gran Premio è al 99% show e all’1% sport”. Arrabbiato, duro e puro, senza compromessi.Un pilota d’altri tempi? Suvvia!Finita la gara si è messo a cantare “Viva Las Vegas” in radio, per poi elargire amore al pubblico statunitense nelle interviste post-gara e ammettere di non vedere l’ora di tornare nella città dei casinò il prossimo anno, il tutto vestito da Elvis e tappezzato di sponsor che richiamavano il gioco d’azzardo.Più che un discorso da pilota d’altri tempi quello di Max sembra il capriccio di un campione, giustamente egocentrico, che a paura di perdere qualche riflettore di dosso.
    FIA E FORMULA 1
    FIA e Formula 1 rimangono due pianeti distanti che non si incontreranno mai. Vanno a due velocità diverse, ma il filo conduttore comune, anche qui, è l’ipocrisia. La FIA penalizza Carlos Sainz per una questione di principio sportivo, coprendo un grave errore di omologazione della pista commesso dalla federazione stessa. È un po’ come sparare a una persona e chiedergli il conto della pallottola usata. La Formula 1 invece, quella inclusiva, quella vicina ai giovani, quella dello spettacolo di Domenicali, crea eventi roboanti negli Stati Uniti per alimentare lo show, poi corre tra le raffinerie e i cammelli nel deserto aumentando allo stesso tempo i prezzi dei biglietti un po’ ovunque. Il nesso qui, neanche a dirlo… Pecunia non olet!
    Insomma, il problema in fin dei conti non è l’ipocrisia, perché altrimenti staremmo una vita qui a parlarne. Il vero problema è ostentare un’integrità che in un mondo di squali come quello del Circus non può proprio sussistere. Alla fine basta fare come Seb, semplice, no? LEGGI TUTTO

  • in

    Dal dissenso all’entusiasmo, il weekend di Max Verstappen a Las Vegas

    LAS VEGAS, NEVADA – NOVEMBER 17: Max Verstappen of the Netherlands driving the (1) Oracle Red Bull Racing RB19 on track during final practice ahead of the F1 Grand Prix of Las Vegas at Las Vegas Strip Circuit on November 17, 2023 in Las Vegas, Nevada. (Photo by Jared C. Tilton/Getty Images) // Getty Images / Red Bull Content Pool // SI202311180041 // Usage for editorial use only //Con il diciottesimo successo stagionale di Max Verstappen va in archivio la prima edizione dell’era moderna del GP di Las Vegas. Un weekend diverso dal solito per il tre volte campione del mondo, che ha vissuto una montagna russa di emozioni sia in pista ma anche e soprattutto a livello mentale. L’olandese, che alla vigilia non aveva nascosto i suoi dissapori nei confronti della terza tappa statunitense, è tornato a sorridere dopo aver disputato la gara più combattuta della sua stagione.
    “Viva Las Vegas!” Un’esclamazione che ci saremmo aspettati da tutti fuorché da Verstappen. Eppure nel team radio post vittoria abbiamo osservato un Verstappen diverso da quello che si era visto nella tre giorni a Las Vegas. Un mood inedito rispetto al modo in cui aveva approcciato il fine settimana, che valorizza quanto siano stati combattuti e tirati i 50 giri di gara. Verstappen è tornato in toni rilassati al termine di quello che per lui è stato forse il weekend più complicato della stagione, escludendo il fine settimana negativo a Singapore.

    Da un media day dai toni scocciati, si è passati poi ad un venerdì in cui lo scetticismo dell’olandese aveva continuato a permanere. Senza troppi giri di parole come siamo abituati ad ascoltare al ring delle interviste, Max aveva espresso dissenso nei confronti della pista dopo averla assaggiata nelle libere. Una frustrazione che nel corso del weekend ha man mano lasciato spazio alle performance, ma che si è dileguata completamente soltanto agli sgoccioli del GP.
    Le prime fasi di gara ci hanno infatti riportato quel retrogusto da “Mad Max” del passato, con un Verstappen oltre i limiti alla partenza. L’esuberanza in curva 1 nei confronti della SF-23 di Charles Leclerc, gli è costata una penalità di 5 secondi che lo ha messo nelle condizioni di una gara all’attacco. A questo si è aggiunta una Ferrari all’altezza della Red Bull sul fronte del ritmo gara, come ha affermato anche Frédéric Vasseur al termine del GP.
    Nel primo stint su gomma media la rossa infatti ha espresso un passo migliore di quello della vettura di Milton Keynes, culminato con il sorpasso di Leclerc ai danni di Verstappen nel corso del sedicesimo giro. Un momento inedito per un 2023 monocolore da questo punto di vista, che ha restituito a Verstappen il sapore di una vittoria conseguita dopo una gara non dominata. Anche nel secondo stint con gomma hard, dopo una prima fase di superiorità, il ritmo della top 3 era pressoché simile.
    Una serenità ritrovata che ha messo Verstappen nelle condizioni di giocare anche da team player sul finale, rallentando per provare a fornire la scia al compagno sotto attacco nei giri finali. Un qualcosa di cui non siamo abituati ad assistere, così come alla gioia esplosiva che invece abbiamo ascoltato in radio dopo la bandiera a scacchi. Un GP dal fil rouge diverso rispetto al solito, apprezzato anche dallo stesso Verstappen che al microfono di David Coulthard ha persino affermato “sono entusiasta di tornare qui l’anno prossimo…”
    Non sappiamo se in queste parole ci fosse ancora un pizzico di sarcasmo oppure se l’olandese sia davvero tornato sui propri passi, ma l’entusiasmo per aver disputato un GP combattuto non è di certo mancato. “E’ stato bello perché riuscivamo a stare nel DRS piuttosto bene. Cambiato idea su Las Vegas? Ho sempre pensato che sarebbe stata una bella gara per via dei rettilinei. Non è stata la più semplice ma per fortuna siamo tornati davanti.” LEGGI TUTTO

  • in

    Gp Las Vegas F1 2023, le pagelle: Leclerc commovente, Ocon e Stroll d’assalto, FIA da censura

    2 – GP LAS VEGAS F1/2023 – GIOVEDI’ 16/11/2023 – credit: @ Ferrari SpaVa in archivio la terza edizione del Gran Premio di Las Vegas, la prima sul nuovissimo circuito sulla Strip. Per l’ennesima volta, l’epilogo non cambia: vince sempre Max Verstappen. Ma mai come stavolta il suo successo è più dovuto a fattori esterni che alla superiorità in pista. Perché il vero uomo da battere oggi era Charles Leclerc, per distacco il migliore di questo week-end. In una gara da roulette, spiccano le prestazioni e le rimonte da urlo di Esteban Ocon e Lance Stroll, così come il solido ritorno sul podio di Sergio Perez. Brutto fine settimana per Lando Norris, ma la palma di peggiore in assoluto va (che novità…) alla FIA: nonostante la gara bella e spettacolare, la gestione dell’incidente di Sainz nelle prove libere è stata ignobile. Questo e molto altro nelle pagelle del Gp di Las Vegas.
    VOTO 9 A LECLERC, COMMOVENTE SULLA STRIP
    Che fosse particolarmente ispirato lo si era intuito sin dal venerdì, quando ha iniziato a rifilare distacchi abissali sul giro secco. Ma stavolta, Charles Leclerc è andato vicino anche a concretizzare l’ennesima pole position. Passo costante, reazione straordinaria al sorpasso di Verstappen in partenza, gestione ottimale delle gomme nonostante le circostanze. Solo l’amica di sempre, ovvero la sfortuna, gli ha tolto una vittoria che sembrava certa. A ripagare tutto, però, arriva il sorpasso commovente su Perez nel finale, che gli vale un meritatissimo 2° posto. Cosa sarebbe questo ragazzo con una buona macchina…
    VOTO 8 A OCON E STROLL, CAVALLI DI RIMONTA
    Ciò che succede a Las Vegas, resta sempre a Las Vegas. Nella città dell’imponderabile, il jackpot lo portano a casa Esteban Ocon e Lance Stroll. Il primo 17°, l’altro 19° in griglia di partenza: chiudono rispettivamente 4° e 5°. Complici le safety car, leggono alla perfezione il momento insieme ai loro team, cogliendo l’attimo per recuperare numerose posizioni. E grazie a una gestione accorta e a una difesa d’orgoglio contro le macchine più veloci, raccolgono con pienissimo merito un piazzamento di tutto rispetto. All-in al punto giusto.
    VOTO 7 A PEREZ, BRAVO E FORTUNATO
    L’ennesima qualifica disastrosa della stagione, stavolta, non compromette la gara di Sergio Perez. Il messicano, 11° in griglia e in fondo al gruppo dopo gli incidenti del primo giro, riesce a sfruttare alla perfezione le due safety car della corsa, che lo riportano fino alla seconda posizione a metà gara. Da lì, grazie alle gomme più fresche, ingaggia un duello mozzafiato con Leclerc per la piazza d’onore: tra sorpassi e controsorpassi, però, alla fine non riesce a spuntarla lui. Nonostante la dominante Red Bull. Ma per una volta, è giusto premiare la perseveranza e la grinta di Checo. Aiutato, comunque, dalla buona luna del Nevada.
    VOTO 6 A PIASTRI, CHE SALVA L’ONORE DELLA MCLAREN
    Che Las Vegas non fosse un circuito favorevole alla McLaren si sapeva. Ma forse nessuno poteva immaginare difficoltà così enormi. A mettere una toppa ci pensa Oscar Piastri: battagliero sin dalla partenza (dal 18° posto), mette in pista tutto il carattere e la qualità possibile, per sopperire alle carenze della sua vettura. Anche in virtù delle circostanze favorevoli, nonostante una foratura per un incidente con Hamilton, dopo la seconda safety car si ritrova addirittura al 3° posto. Alla fine il muretto lo richiama al box per la seconda sosta, facendolo scivolare al 10° posto: scelta un po’ incomprensibile, ma alla fine non toglie la zona punti all’australiano.
    VOTO 5 A HAMILTON E RUSSELL, ANCORA PASTICCIONI
    Ancora una volta, la Mercedes paga diversi errori dei suoi due piloti. Nonostante una strana competitività sui rettilinei di Las Vegas, sia Russell che Hamilton ne combinano un po’ di ogni. Il primo compromette la sua gara da podio con uno sciocco incidente con Verstappen, mentre il secondo si ritrova due volte nei bassifondi della classifica per dei contatti, in particolare uno con Piastri. Punti sanguinosi lasciati sul piatto della Strip, che azzera quasi il distacco con la Ferrari nel mondiale costruttori, ormai lontana soli 4 punti. Abu Dhabi deciderà tutto.

    VOTO 4 A NORRIS, QUALIFICA HORROR E GARA A MURO
    Probabilmente il peggior week-end della stagione di Lando Norris. Già in qualifica, con lo stupefacente (in negativo) 16° posto, si era intuito che sarebbe stato molto difficile portare a casa un buon risultato. Ma il peggio arriva in gara: un errore (o un problema tecnico?) lo mandano a muro dopo pochi giri, costringendolo al ritiro. Un epilogo ultra-negativo, di un fine settimana da accantonare all’istante. Menomale che Abu Dhabi arriva subito…
    VOTO 3 ALLA FIA, UN VENERDI’ DA CENSURA
    Tombini che sbucano dal nulla, tifosi costretti ad abbandonare l’impianto, la penalizzazione indecente di Sainz: per l’ennesima volta, la FIA si fa un autogol che non fa bene alla Formula 1. La gestione del problema occorso allo spagnolo della Ferrari, vittima della negligenza della Federazione (e degli organizzatori), fa storcere una volta di più il naso per la deriva intrapresa da quest’organismo sempre più distante dalla realtà odierna. Non basta lo spettacolo offerto dalla corsa sulla Strip: serve un cambio di passo definitivo, per non far affondare la barca. Che, a dire il vero, imbarca acqua da ormai diverso tempo. LEGGI TUTTO

  • in

    La Ferrari si presenta al countdown finale con poche certezze

    3 – GP MESSICO F1/2023 – SABATO 28/10/2023 – credit: @ Ferrari SpaMancano solo due gran premi alla fine di un 2023 dominato da Max Verstappen e dalla Red Bull che hanno reso una lunga agonia il campionato degli altri. La Mercedes non riesce ad uscire dal tunnel della mediocrità; l’Aston Martin ha intrapreso la direzione del gambero dopo un inizio promettente; la McLaren è in grande crescita ma si è svegliata troppo tardi per impensierire i mattatori. E poi c’è la sempregrigia Ferrari.
    Per la Rossa è andata in scena una stagione con tanti bassi e pochissimi alti: in quest’ultimi compare la vittoria di Carlos Sainz al Gran Premio di Singapore, l’unica dell’anno conquistata da una macchina diversa dalla Red Bull. Ma la SF-23 si è sempre dimostrata un auto troppo sensibile ad ogni minimo cambiamento e di assetto e di temperatura. Troppo per pensare di avere una certa costanza di rendimento lungo tutto l’arco del campionato.
    Nonostante ciò, la Ferrari può ancora lottare per un obiettivo, che risponde al nome di secondo posto nel mondiale costruttori. La Mercedes è lontana “solamente” 20 punti che, con due piloti e due gare a disposizione possono rappresentare un divario colmabile, anche considerando il brutto momento delle Frecce d’Argento. A Las Vegas, poi, la Rossa potrà esprimersi al meglio nel confronto diretto, sfruttando la maggiore velocità di punta sui lunghi rettilinei.

    Nell’ultimo appuntamento della stagione ad Abu Dhabi, invece, la Rossa potrebbe soffrire maggiormente il carico aerodinamico della Mercedes; per questo, il weekend di Las Vegas rappresenta un’opportunità importante, forse l’ultima, di rosicchiare punti importanti sulla concorrenza. Ma le certezze a Maranello, come già accennato, sono poche.
    Le simulazioni fanno sorgere più di un dubbio, anche per via delle bassissime temperature attese e la conseguente mancata possibilità di scaldare a dovere gli pneumatici. Considerando che uno dei punti deboli della SF-23 è proprio la scarsa capacità di tenere nella giusta finestra le gomme, il weekend di Las Vegas potrebbe essere più complicato delle attese. Fare previsioni è un gioco d’azzardo. Fin troppo anche per gli standard di quelle parti. LEGGI TUTTO

  • in

    F1, Sainz da Las Vegas: “Sarà importante essere subito a posto con la macchina”

    Carlos Sainz, Gp Las Vegas F1 2023 – credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    Carlos Sainz ha già vinto a Las Vegas: lo spagnolo martedì ha infatti trionfato nella Netflix Cup di golf insieme al professionista Justin Thomas ed è entrato nel paddock indossando la giacca a scacchi che gli è stata donata insieme al trofeo, peraltro andato in frantumi pochi secondi dopo la premiazione quando è scivolato dalle mani dello spagnolo quando si trovava sul podio. “Devo dire che mi sono divertito molto – ha ammesso Carlos nella conferenza stampa FIA – e pazienza per la coppa…”
    Sainz ha poi parlato di quello che lo aspetta sul nuovo circuito di Las Vegas: “Oggi (giovedì, ndr) non faremo il track walk che avevamo previsto, visto che sta diluviando e per il resto del weekend non dovrebbe più piovere. Però guarderò con molta attenzione i giri che la Safety Car farà per cercare di capire un po’ di più della pista rispetto a quello che abbiamo già imparato al simulatore”.

    Il pilota spagnolo della Ferrari ha poi aggiunto: “Sarà importante essere subito a posto con la macchina, perché entrare in sintonia con la pista è fondamentale quando si affronta per la prima volta un circuito cittadino. Bisogna girare il più possibile, arrivare a sfiorare i muretti e prendere confidenza con le frenate, che qui arrivano al termine di lunghi rettilinei e sono particolarmente insidiose. Ci aspettano giornate intense che dobbiamo sfruttare nella maniera migliore”. LEGGI TUTTO

  • in

    F1, Leclerc da Las Vegas: “Sarebbe bello raccogliere un grande risultato”

    Charles Leclerc, Gp Las Vegas F1 2023 – credit: @Scuderia Ferrari Press Office

    Charles Leclerc non è tornato in Europa dopo la gara in Brasile. E’ stato lui stesso a dirlo, nelle interviste che hanno preceduto l’inizio del fine settimana in Nevada dove si correrà l’attesissimo Gran Premio di Las Vegas: “Sono rimasto in America e nello specifico sono stato a Los Angeles dove mi sono rilassato e divertito. Ho ricaricato un po’ le batterie e sono pronto a tornare in macchina. Ci attende un circuito cittadino tutto nuovo e non vedo l’ora di scoprirlo. Domani nelle due sessioni di prove libere scopriremo molte cose, compreso se è vero che questa pista dovrebbe essere più adatta alla nostra macchina rispetto alle ultime sulle quali abbiamo gareggiato”.
    Il monegasco ha poi aggiunto di apprezzare il modo di affrontare le corse americano: “C’è sempre una forte componente di show quando si gareggia da queste parti, sia che siamo in Florida, che in Texas che qui a Las Vegas. Credo sia importante bilanciare sempre bene lo sport e lo spettacolo ma credo che sia normale essere un po’ più a favore dello spettacolo quando si va in scena a Las Vegas. La cerimonia di apertura dell’evento questa sera è stata straordinaria, come lo è stato vedere già tanta gente sulle tribune al mercoledì”.

    Non è la prima volta per Leclerc nella grande città del Nevada: “Ho corso una gara di kart qui una decina di anni fa, anche se ovviamente l’ambiente era completamente diverso. Poi mi è capitato di venirci a fare un po’ di festa e ora siamo qui per affrontare il primo Gran Premio da quarant’anni a questa parte a dimostrazione di come la popolarità della Formula 1 sia esplosa negli States negli ultimi anni. Sarebbe bello raccogliere un grande risultato per tutto il team questo fine settimana”. LEGGI TUTTO

  • in

    F1, Le speciali livree per il Gp di Las Vegas: Ferrari, Red Bull, Alfa Romeo… [ FOTO ]

    La livrea Red Bull per il Gp di Las Vegas – via twitter.com/redbullracing/

    In occasione del Gran Premio di Las Vegas, uno dei più attesi dell’anno, Ferrari, Red Bull e Alfa Romeo correranno con delle speciali livree. Qui sotto le foto.
    LA NUOVA LIVREA FERRARI

    Adding those final touches 👀#LasVegasGP #F1 pic.twitter.com/Qeyj0UBiMB
    — Scuderia Ferrari (@ScuderiaFerrari) November 15, 2023

    Adding those final touches 👀#LasVegasGP #F1 pic.twitter.com/Qeyj0UBiMB
    — Scuderia Ferrari (@ScuderiaFerrari) November 15, 2023
    Qui sotto i due piloti Ferrari con le nuove tute che riprendono i colori della nuova livrea.

    Opening up in style! Let the #LasVegasGP weekend begin 😎#F1 pic.twitter.com/KWdZhQRdqv
    — Scuderia Ferrari (@ScuderiaFerrari) November 16, 2023

    LA NUOVA LIVREA RED BULL

    The close-ups 😍 Ready to light up Las Vegas 🔜 pic.twitter.com/Gf3iYtWbld
    — Oracle Red Bull Racing (@redbullracing) November 15, 2023
    LA NUOVA LIVREA DELL’ALFA ROMEO

    Presenting the C43’s special look. 🤩✨
    Inspired by the Entertainment Capital of the World, this special livery is a nod to one of Las Vegas’s most famous activities, with special touches on its standout red, black and gold playing cards. ♥️
    Read more below. ⬇️#LasVegasGP #F1
    — Alfa Romeo F1 Team Stake (@alfaromeostake) November 16, 2023 LEGGI TUTTO

  • in

    F1, Tensioni in Ferrari: su Vasseur cresce la pressione e i piloti rimandano il rinnovo

    C’è tensioni in Ferrari. Su Fred Vasseur cresce la pressione per i risultati di quest’anno, al di sotto delle aspettative e peggiori dello scorso anno. E i piloti rimandano le discussioni sul rinnovo del contratto al 2024, dopo aver valutato la bontà della nuova monoposto. Per Lecler e Sainz, il prossimo anno potrebbe essere anche l’ultimo a Maranello.credit @Scuderia Ferrari Press Office

    Las Vegas e Abu Dhabi chiuderanno il mondiale 2023 di Formula 1. Un anno che sarà ricordato per il terzo titolo di Max Verstappen, per i record dell’olandese e per la schiacciante superiorità di un pilota, “progettato” per vincere ed essere superiore a qualsiasi suo avversario.
    Il 2023 sarà però anche ricordato come il 15° anno senza un titolo piloti per la Ferrari, uno in meno se guardiamo ai Costruttori. E’ stato l’anno dell’arrivo di Fred Vasseur a capo della Scuderia di Maranello; dopo di lui però, il vuoto. Anzi, altre uscite illustri hanno accompagnato i primi mesi della sua gestione e, al di là dei proclami, nessun nuovo ingresso di un certo peso ha per ora varcato la soglia della casa automobilistica più famosa al mondo.
    E’ una Ferrari che arranca anche in pista e che si ritrova, risultati alla mano, ad essere, in questo finale di mondiale, la quarta forza del campionato. Lo era all’inizio dietro a Red Bull, Aston Martin e Mercedes, lo è adesso che al gruppo dei migliori si è unita anche McLaren.
    CAPITOLO TEAM PRINCIPAL
    Arrivato a Gennaio 2023, Frederic Vasseur è stato chiamato per vincere. Un obiettivo semplice da dire ma quanto mai complesso da realizzare. Le pressioni interne ed esterne sono molto forti e l’ex Team Principal di Alfa Romeo si è subito reso conto di cosa volesse dire essere a capo di una Scuderia come la Ferrari. Le “cose da fare” sono tante e non stiamo nemmeno a provare ad elencarle ma, al di là di questo, l’obiettivo resta solo uno: riportare il titolo a Maranello. L’Amministratore Delegato di Ferrari, Benedetto Vigna, esattamente un anno fa a fine campionato 2022 aveva detto: “Abbiamo fatto dei miglioramenti, questo mi rende soddisfatto. Ma il secondo è il primo dei perdenti e non sono contento di come si è chiuso il Mondiale. Però credo anche che il team abbia le carte in regola per poter migliorare nel tempo”.
    Se guardiamo a quest’anno, i miglioramenti auspicati dall’AD non sono arrivati. Il secondo posto nel mondiale costruttori nel 2022 difficilmente potrà essere confermato quest’anno. Alle 4 vittorie, 12 pole position e 5 giri veloci dello scorso anno, nel 2023 la Ferrari ha tagliato il traguardo in prima posizione solamente in un’occasione. Dimezzate anche le partenze dalla prestigiosa piazzola numero uno della griglia di partenza, oltre a non aver collezionato giri veloci in gara.
    Vasseur non è però (ancora) in discussione. Il francese è stato chiamato quando “le basi” per il 2022 erano già state poste. Nel 2024 però non ci saranno più “scuse”: dodici mesi a Maranello sono un tempo breve ma deve essere anche sufficiente per dimostrare di aver imboccato la strada giusta. Là fuori ci sono esempi che dimostrano che un anno è un tempo sufficiente per cambiare le cose: lo ha dimostrato prima Aston Martin che, dal 2022 al 2023, ha fatto un salto in avanti senza precedenti. E poi abbiamo visto tutti di cosa è stata capace la McLaren che ha rivoluzionato un progetto in pochi mesi, passando dal fondo del gruppo a poter lottare con i primi.
    Le critiche all’operato di Vasseur sono arrivate e non tarderanno ad arrivare anche all’inizio dell’anno prossimo, qualora si dovessero intravedere difficoltà. Il 2024 sarà un anno cruciale per la gestione Vasseur, anche in ottica piloti.

    CAPITOLO PILOTI
    Cinque vittorie in cinque stagioni. Dal 2019 al 2023 il bottino di successi di Leclerc si conta sul palmo di una sola mano. A questo possiamo anche aggiungere 22 pole position e 23 altri podi ma la musica non cambia. Guardando al “recente passato”, Fernando Alonso lasciò Maranello dopo cinque stagioni (2010-2014), 11 vittorie e due mondiali persi all’ultima gara; Sebastian Vettel resistette sei anni (2015-2020) e collezionò 14 successi. Solo Michael Schumacher andò oltre in quanto riuscì al quinto anno ad aprire un ciclo vincente che lo portò a conquistare cinque titoli mondiali consecutivi.
    Cosa farà Leclerc? Non è difficile immaginare che, in questo momento, non abbia nessuna voglia né intenzione di rinnovare il contratto con la sua squadra. La fiducia è venuta meno e l’anno prossimo, qualora dovesse avere a disposizione una monoposto non vincente, sarà l’anno del divorzio. Le strade del monegasco e della Ferrari non potranno che separarsi.
    Sull’altro fronte c’è un Carlos Sainz un po’ più tranquillo e sornione. Per ora lo spagnolo punta a chiudere il mondiale in corso davanti al compagno e nella miglior posizione possibile nella classifica piloti. Poi, poiché il suo entourage si sa muovere molto bene nel paddock, Sainz ha già alcuni contatti importanti per il 2026, anno in cui molti sedili saranno liberi, anche nei team di prima fascia. A quel punto il rinnovo per un anno in Ferrari difficilmente si potrà fare e allora un consensuale divorzio sarà la strada da seguire.
    La Ferrari rischia di perdere i suoi due attuali piloti ma, niente paura, dietro il portone di Maranello c’è sempre la fila di piloti pronta a bussare per avere un sedile da titolare. LEGGI TUTTO